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Cronaca
23.09.2013 - 21:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Padova. Furgone distrugge la Statua della Gatta

L’incidente, dovuto a una manovra errata, segna un altro lutto nel mondo delle opere d’arte.

PADOVA – Sembra non esserci più luogo sicuro per le opere d’arte in questo periodo. Oltre alla tragica fatalità, è il caso di dirlo, occorsa a “L’impronta” di Luciano Fabro, il mondo dei manufatti d’arte ha subito altri due lutti nel giro di un paio di mesi.

A inizio agosto infatti, anche se l’episodio è passato in sordina, è andato distrutto per sempre un gesso di Antonio Canova che rappresentava l’uccisione di Priamo. L’opera doveva essere inviata dall’Accademia di belle arti di Perugia, dove era abitualmente esposta, ad Assisi per una mostra. Mentre veniva staccata dal muro però l’irreparabile: il gesso è scivolato schiantandosi a terra e frantumandosi in mille pezzi.

Oggi invece la fatalità ha colpito Padova: la “Statua della gatta” non esiste più. Nel corso della mattinata un furgone che trasportava capi di abbigliamento per negozi nel centro storico ha sbagliato manovra centrando in pieno il monumento di epoca medievale e trasformandolo in un ammasso di macerie.

L’opera, più che per il suo valore artistico, era famosa per rappresentare il punto più alto della città. Attorno alla statua si intrecciavano leggende popolari e secoli di aneddoti storici legati al dominio veneziano e francese. Ma forse il suo destino funesto era già scritto: l’opera fu già distrutta una prima volta nel corso del Quattrocento. Infatti la statua era stata realizzata nel 1209 da un artigiano in onore della Serenissima e doveva rappresentare il leone marciano. L’opera però era solo abbozzata e troppo esile per ricordare il fiero leone simbolo di San Marco e fu presto soprannominata dai padovani “la Gatta”. Nonostante ciò al loro arrivo i dominatori francesi le riservarono lo stesso trattamento delle altre ben più riconoscibili statue leonine marciane distrutte per cancellare dalla città i simboli della Serenissima. Un piccolo scultore padovano decise poi di rifarla mantenendone le peculiarità che l’avevano e l’hanno resa celebre nei secoli, questo fino all’azzardata manovra di un furgone il 23 settembre del 2013.

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