ULTIME NOTIZIE News
Cronaca
18.10.2013 - 07:040
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Il Parco Commerciale scrive al Governo sugli orari: "Basta discriminazioni a Grancia"

Radaelli e Canciani al Consiglio di Stato: "Ripristinate subito la parità di trattamento e consentiteci ai aprire il sabato fino alle 19"

GRANCIA - Il tema della disparità di trattamento sugli orari dei negozi finisce sul tavolo del Governo. Dopo le proteste del presidente dei Grandi distributori Enzo Lucibello e l'interrogazione parlamentare dei deputati Fabio Schnellmann e Amanda Rückert, la direzione del Parco Commerciale Grancia, ha inviato una raccomandata al Consiglio di Stato. Una lettera per ribadire la situazione discriminante che da anni subisce il centro nei confronti di altri concorrenti del Sottoceneri.

Il Parco Commerciale Grancia, come gli altri negozi che non sorgono in località "di confine" deve chiudere alle 18.30 in settimana, alle 18.00 il sabato d'estate e alle 17.00 in inverno. I maggiori centri commerciali del Mendrisiotto possono invece beneficiare dello statuto di “città di confine”, che permette loro di aprire fino alle 19.00. Una regola che vale anche per il comune di Lugano - che si è esteso fino a Gandria - e, come scrivono i firmatari Daniele Radaelli, amministratore del Parco Commerciale, e il direttore Fabio Canciani, comporta che  “all’inizio del Pian Scairolo, a soli 500 metri da Grancia, in territorio di Pazzallo-Lugano, sia insediato un centro commerciale (Fly- Atlethicum) che in virtù del fatto di essere in Lugano, ossia città di confine, può aprire tutti i sabati dell’anno fino alle 19.00. Questo fatto lascia basiti clientela ed operatori che hanno locato superfici in quel di Grancia”.

Secondo Radaelli e Canciani, inoltre, se il centro commerciale potesse - come tutti i suoi concorrenti – rimanere aperto quella mezz'ora in più ogni giorno, ne gioverebbe anche la sempre disastrosa viabilità del Piano Scairolo: “si eviterebbe il formarsi delle interminabili colonne delle 18.00”.

Il Parco Commerciale inoltre, secondo i firmatari della lettera, è svantaggiato non solo rispetto ai concorrenti ticinesi, ma anche nei confronti  del resto della Svizzera e ai vicini italiani: “Le grosse catene presenti al Parco Commerciale Grancia lamentano che abbiamo il monte ore d’apertura settimanale più basso della Confederazione. Se a Grancia si ha un totale d’apertura settimanale di 58 ore, nel resto della Svizzera si è mediamente attorno alle 65-70 ore, ossia quanto in vigore per esempio a Serfontana, Centro Breggia, Centro Ovale oppure Centro Fly. Questo senza parlare di quanto accade per esempio al Bennet di Lavena Ponte Tresa dove si superano abbondantemente le 90 ore settimanali”.

I negozi del Parco Commerciale di Grancia, privi della possibilità di avere un orario prolungato, si ritengono dunque pesantemente discriminati nei confronti della concorrenza italiana, ma soprattutto svizzera. Inoltre, le due ore del sabato invernale “valgono per Grancia circa 10 milioni di franchi e una quindicina di posti di lavoro”, continua Radaelli, aggiungendo che “i proprietari immobiliari del compartono si vedono sempre più rifiutare rinnovi di contratti locazione o nuove aperture a causa di questa penalizzazione. Questo, oltre che essere anticostituzionale (parità di trattamento), è pure contrario agli intendimenti del piano direttore cantonale”.

Negli anni è stato richiesto più volte al Consiglio di Stato di ovviare alla disparità di trattamento, “ottenendo quale stucchevole risposta che era in gestazione una nuova legge cantonale sul commercio, che “a breve” (!) si sarebbe così posto ogni negoziante del Cantone sullo stesso piano in tema di chiusure e aperture”. Ad oggi, i parlamentari hanno congelato la nuova legge sul commercio, “rimandando all'esito delle iniziative degli Onorevoli Lombardi e Abate, quindi, visto  il prevedibile iter parlamentare e referendario, alle calende greche. Nel frattempo però chi gode di vantaggi (anche contro la legge) può tenerseli e chi è penalizzato come i sottoscritti deve continuare supinamente a subire la palese ingiustizia”.

Radaelli e Canciani, nella raccomandata,  chiedono al Consiglio di Stato che, in via provvisoria, fino all'entrata in vigore di una legge che rispristini la parità di trattamento, venga concesso anche al Parco Commerciale di Grancia di aprire fino alle 19.00 ogni sabato. Domandano poi la stessa facoltà anche per gli altri giorni della settimana (domenica e giovedì esclusi). Se ciò non fosse possibile, “si richiede che tutti i centri commerciali ed outles del Sottoceneri abbiano ad esser posti sullo stesso piano in tema d'orari di apertura e chiusura”.

 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
commerciale
grancia
parco
centro
radaelli
stato
trattamento
consiglio
canciani
orari
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved