BELLINZONA - Il sindaco di Bellinzona, Mario Branda, scende in campo a difesa dell'ospedale San Giovanni. Lo fa in un'intervista pubblicata oggi da LaRegione.
Branda si dice preoccupato per "la concentrazione di tutte le specializzazioni nel Luganese e il declassamento dell’ospedale di Bellinzona: da istituto di punta rischia di diventare un ospedale per le cure di base anche perché dovrà farsi carico di servizi oggi offerti nelle valli, dove si intende trasformare gli ospedali regionali di Faido e Acquarossa in istituti di cura".
"Abbiamo avuto incontri, scritto lettere all'Ente ospedaliero - protesta -. In risposta abbiamo avuto assicurazioni che però, per quanto riguarda la chirurgia viscerale, sono poi state disattese. Vediamo specialità migrare da Bellinzona a Lugano. Con il trasferimento della viscerale al Civico si è raggiunto il limite".
Va bene la concentrazione delle specializzazioni, ma le competenze ci sono anche al San Giovanni, aggiunge il sindaco. "Non capiamo perché la concentrazione motivi sempre spostamenti da Bellinzona a Lugano, mai invece il contrario. Prima o poi potrebbe venir messa in discussione anche la sede principale dell'Istituto oncologico, con le varie discipline mediche collegate".
Secondo Branda, "occorre investire per realizzare al San Giovanni il polo di neonatologia e pediatria, il ‘Kinderspital’ cantonale, per i casi più complessi. Un’idea che rischia però di scontrarsi con iniziative concorrenti, in particolare con gli investimenti previsti dall’Eoc a Lugano per creare un polo madre-bambino tra Civico e clinica Sant’Anna. Questa collaborazione tra pubblico e privato non ci convince anche perché suscettibile di mettere a rischio l’attività svolta al San Giovanni".
E conclude con una stoccata sul ruolo dell'ospedale Italiano di Viganello: "Oggi viene anche usato per giustificare trasferimenti di specialità da Bellinzona a Lugano".
red