ULTIME NOTIZIE Archivio
Archivio
09.04.2014 - 15:370

Mercati finanziari, il futuro di euro/dollaro e dollaro/franco: un gioco a due…

L'euro è "troppo alto" e rischia di rallentare una crescita già anemica di per sé. In molti (anche noi) scommettono sul dollaro americano, che rimane "troppo basso". Pensiamo che la situazione cambierà presto

di Loris Centola, Managing Director e Co-Head CIO WM Research di UBS

LUGANO - Perché l'euro è così caro?
Il futuro del USD/CHF dipende dal EUR/USD, visto che il tasso EUR/CHF non varierà tanto dall'attuale 1,21-1,23.
A differenza di altre classi di attività o titoli, che si rivalutano o si svalutano, le valute sono posizioni relative. Asserire che una moneta si apprezza è sbagliato di per sé, in quanto potrebbe salire nei confronti dello yen ma scendere nei confronti del franco svizzero. L'euro (EUR) non rappresenta un'eccezione. Per quanto questa sia un'osservazione apparentemente ovvia, non lo è affatto. Infatti, in questo caso, la ragione dell'apprezzamento dell'EUR, soprattutto contro la più liquida moneta al mondo, ossia il dollaro americano (USD), ha a che fare sia con la forza del primo che con la debolezza del secondo. 

Nonostante il posizionamento di mercato a favore della moneta d'oltreoceano, essa continua il percorso, per il momento parzialmente interrotto, di deprezzamento. A mio avviso, tre ragioni spiegano questo comportamento apparentemente inusuale.

Innanzitutto, le politiche monetarie giocano un ruolo fondamentale. La banca centrale americana (Fed) continua a stampare moneta a ritmi folli. Nonostante la governatrice della Fed, Janet Yellen, abbia confermato un'ulteriore riduzione di acquisti di titoli di stato a $55 miliardi al mese (dagli $85 di dicembre 2013), la politica monetaria rimane molto espansiva e, stando coì le cose, la banca centrale stamperà un totale di oltre $1'600 miliardi nella terza ondata di allentamento quantitativo (e quasi $4'000 miliardi dall'inizio della crisi). Dall'altra parte dell'Atlantico, Mario Draghi continua a non sembrare troppo preoccupato della situazione europea, neanche del rischio di deflazione. Quindi, mantiene invariati i tassi d'interesse ed è, per il momento, restio a generare una nuova ondata di politiche monetarie espansive. A riprova di questo, l'inflazione, secondo le stime della stessa BCE, dovrebbe attestarsi intorno al 1,7% nel 2016 , in rialzo dall'attuale 0,7%. Questo ottimismo, confermato dai dati economici e dal fatto che l'Europa non è a rischio di implosione come due anni fa, ha dato adito ad acquisti della nostra moneta.

La seconda ragione per un EUR/USD che continua a rimanere fisso tra 1.35 e 1.38 ormai da 6 mesi ha a che fare con l'accelerazione della crescita nelle due regioni di cui tanto ho parlato in passato. I mercati ragionano in termini relativi. Poco importa che l'America crescerà al 3% e l'eurozona a solo l'1,1% nel 2014. Sembra che sia più rilevante che la nostra regione accelererà da una recessione ad una ripresa mentre l'America "solo" dal 1,6% al 3%. I mercati giudicano quindi che la variazione della crescita attesa sia più importante della crescita stessa.
Infine, e fattore di grande rilievo, i recenti dati economici darebbero ragione a chi è rimasto positivo sull'EUR. Infatti, mentre l'eurozona ha fatto registrare una buona ripresa negli ultimi mesi, i dati americani sono stati per lo più sotto le attese e hanno creato un negativismo che ha portato il dollaro ai livelli attuali.

Le dinamiche future del EUR/USD e USD/CHF
Credo che gli sviluppi ai quali abbiamo assistito da metà 2012 (quando l'EUR/USD trattava vicino a quota 1,20) non siano sostenibili e che presto osserveremo un apprezzamento del USD nei confronti della nostra moneta. Le ragioni sono svariate e cercherò di riassumerle di seguito.
Innanzi tutto, le tanto importanti politiche monetarie dovrebbero portare l'EUR ad un deprezzamento. L'americana Fed è decisa a ridurre la stampa di moneta. Come confermato dalla stessa Janet Yellen la scorsa settimana, stando così le cose, la banca centrale dovrebbe continuare a normalizzare le proprie politiche espansionistiche e terminare la terza ondata di stampa intorno al mese di settembre/ottobre di quest'anno. L'aumento dei tassi di interesse dovrebbe seguire circa 6/9 mesi dopo, quindi intorno a metà 2015. D'altra parte, la BCE dovrà presto riconoscere che un EUR forte rappresenta un forte rischio al suo mandato (la stabilità dei prezzi) e di conseguenza agirà presto con ulteriori politiche monetarie espansive (anche se non tanto estreme come molti commentatori suggeriscono). Questo dovrebbe indebolire l'EUR e rafforzare il USD.

Inoltre, se è vero che i dati in America sono stati ultimamente ben al di sotto delle attese, è pur vero che le ragioni sono più un "una tantum" piuttosto che permanenti. Infatti, la situazione metereologica negli Stati Uniti alla fine del 2013/inizio 2014 è stato particolarmente dura e ciò ha provocato un forte rallentamento della crescita dell'occupazione, del mercato immobiliare e dei consumi. Pur non essendo un meteorologo, posso ragionevolmente pensare che questa situazione sia temporanea e che i dati mostreranno un'accelerazione già a partire dal mese in corso. Di fatto, già i dati di febbraio, nonostante le basse temperature, hanno illustrato un forte miglioramento. 

La terza ragione che dovrebbe portare ad un apprezzamento del USD verso l'EUR ha a che fare con uno dei fattori più importanti da osservare per l'andamento dei tassi di cambio: la bilancia commerciale. Come abbiamo notato soprattutto a metà gennaio (durante la crisi di alcune monete dei mercati emergenti), i paesi con una bilancia commerciale in rosso (e in peggioramento) sono quelli che abbisognano maggiormente di finanziamenti esteri. Il contrario è vero per gli stati le cui esportazioni migliorano rispetto alle importazioni. L'America si trova in una situazione di deficit delle partite correnti mentre la crescita recente osservata nell'area euro è dovuta principalmente ad una forte crescita delle esportazioni, solo in parte bilanciata dalle importazioni (vista la drammatica situazione occupazionale e quindi di reddito in Europa). Penso che presto questa situazione cambierà. In America abbiamo già notato una riduzione del deficit mentre l'accelerazione europea dovrebbe portare anche ad una ripresa delle importazioni e quindi ad un deterioramento della bilancia commerciale, a svantaggio del EUR. 

La nostra previsione a 12 mesi: EUR/USD in direzione 1,24, USD/CHF a 0,99
Fare delle previsioni puntuali su un indice, un titolo e soprattutto una moneta è un'operazione molto difficile, se non impossibile. Troppi fattori, noti o meno, razionali o meno, influenzano il valore di qualsiasi bene finanziario. Tuttavia, risulta utile commentare il trend atteso del cambio EUR/USD, soprattutto quando la divergenza tra il livello corrente e quello atteso è spiccata come in questo caso. Visto quanto detto prima, ci aspettiamo un forte apprezzamento del USD contro EUR. Tale trend dovrebbe essere graduale e manifestarsi soprattutto nella seconda parte dell'anno. Infatti, gli interventi della banca centrale europea potrebbero essere rimandati ancora. Inoltre, l'effetto della ripresa sulle importazioni nell'area euro non saranno immediati. 

Tenendo in considerazione l'EUR come moneta di riferimento, l'apprezzamento da noi atteso del USD è una buona notizia. Infatti, alcune delle nostre "chiamate chiave" sono espresse in moneta d'oltreoceano: azioni americane e obbligazioni High Yield americane. 
I rischi principali della nostra visione positiva sul dollaro sono principalmente legati all'economia della nostra regione. Nel caso in cui l'accelerazione sia più pronunciata (ergo, maggiore inflazione) o anticipata rispetto alle nostre attese, è possibile rimanere delusi e continuare a osservare un EUR/USD intorno a quota 1,35. Tuttavia, visto l'alto livello di disoccupazione e riforme strutturali che ancora stentano ad emergere, giudico tale rischio relativamente basso.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
crescita
usd
eur
dollaro
moneta
euro
dati
situazione
politiche
apprezzamento
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved