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11.04.2014 - 16:190
Aggiornamento: 13.07.2018 - 15:11

Crisi Ambrì, la parola alla super tifosa: “Cavolate, lasciateli lavorare in pace. Non si risolvono le cose da un giorno all’altro”

Dopo le voci di una nuova situazione di crisi in Leventina, rilanciate dal quotidiano “Le journal du Jura”, abbiamo sentito Valeria Polari, la supertifosa per eccellenza dell’Ambrì. Tra false preoccupazioni e smentite

AMBRÌ – L’Hcap è di nuovo in crisi e non ha più liquidità. O almeno questo è quel che emergerebbe dalle recenti rivelazioni fatte dal quotidiano “Le Journal du Jura”. Il giornale romando riporta di stipendi non pagati o comunque in ritardo, di un nuovo pesante deficit (1,7 milioni) e di un fornitore di materiale che avrebbe interrotto le forniture. 

Abbiamo pertanto raggiunto la supertifosa biancoblù per eccellenza, quella Valeria Polari, titolare del bar Croce d’oro di Lugano, che di Ambrì vive, mangia e respira e che spesso è più informata di qualsiasi altra fonte sulle questioni leventinesi più scottanti. Abbiamo quindi voluto sondare le preoccupazioni di questo importante termometro del mondo biancoblù. 

Valeria Polari, allora, cosa ci può dire sulla presunta crisi dell’Ambrì, è preoccupata? 

“Ma no, sono tutte cavolate. Bisogna lasciarli lavorare tranquilli, le cose si sistemeranno. Quando si risana una società non lo si fa da un giorno all’altro, ci vuole del tempo. Anche sul deficit si tratta di falsi allarmismi, in realtà si è abbassato già mica male, se l’anno scorso parlavamo di circa 3 milioni ora siamo scesi a 1,7. Intanto quest’anno non ci sarà nessuna colletta, visto che c’è già chi la preconizza meglio mettere subito le mani avanti. Inoltre questa è stata un’ottima stagione anche a livello di pubblico e di ristorazione-buvette, si è messa insieme una bella cifra. E già solo facendo qualche partita in più con il Friborgo i soldi in cassa sarebbero molti di più.”

Però sembrerebbe che i pagamenti degli stipendi stentino ad arrivare? 

“Sono in ritardo di un mese, una cosa che non capita di certo solo in Leventina, anzi in passato è successo proprio anche a Lugano. È vero però che i bonus sono ancora in sospeso, ma verranno pagati alla ripresa del campionato…e non credo che i giocatori moriranno di fame per questo. Nel frattempo possono farsi anche un bel viaggetto in Egitto, sono stati invitati da Sawiris.”

E in merito alle forniture di materiale sospese da Interhockey? 

“Lì le cose sono un po’ più complesse di come descritte. Il responsabile del materiale (Bertrand Costantin ndr) ad Ambrì è stato licenziato, probabilmente qualcosa nella gestione degli acquisti non funzionava correttamente, e alcuni pagamenti mancati hanno bloccato le ordinazioni, tutto qui, niente di irrisolvibile.”

Lei è dunque tranquilla sulle sorti finanziarie della società? 

“Sì, Filippo Lombardi si sta dando da fare tantissimo, e dobbiamo sperare tutti che resti, perché l’ultima volta che l’ho visto mi ha detto di aver fatto tutto quello che ha potuto, ma che ora era un po’ stufo da tutti questi continui attacchi. E anche per la nuova pista sta lavorando molto bene sottotraccia…”

Si spieghi meglio…

“Non posso dire molto, ma c’è uno sponsor con mezzi importanti che è molto interessato, vedremo se si riuscirà a concludere. Inoltre anche altri sponsor hanno già espresso il proprio interesse al progetto, come Swisscom e Migros ad esempio.”

Falso allarme dunque? 

“Sì, assolutamente. Dopodiché il nostro budget è quello lì punto, e la nostra speranza è quella di poter ripetere l’ottima stagione di quest’anno anche durante il prossimo campionato. Se poi ci sono tifosi che insistono a criticare, che cambino squadra e vadano a tifare Lugano!.”

dielle

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