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Salute e Sanità
12.04.2014 - 10:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ispezione alimentare al catering dell'evento Medacta. Siccardi: "Ripicca politica". Jermini: "Facciamo il nostro dovere"

L'imprenditore e la polemica sul catering italiano: "Hanno portato via le mozzarelle per mezzo grado in più". Il direttore del Laboratorio: "Sulla base delle risultanze stileremo un rapporto"

LUGANO – Gli ispettori del Laboratorio Cantonale hanno minuziosamente controllato ieri il catering dell’evento Medacta (già al centro dell'attenzione per i "padroncini" che hanno realizzato le strutture tendate), che il patron dell’azienda, Alberto Siccardi, ha affidato a una ditta di Lecco, Piaceri d’Italia. Costava la metà – ha dichiarato a liberatv – rispetto all’offerta chiesta a una ditta di Lugano.

Siccardi, sul Corriere del Ticino di oggi, ha bollato il controllo da parte degli ispettori d’igiene come “controllo pretestuoso d’origine politica”, come una sorta di ripicca per la sua scelta di affidare il catering a una ditta italiana. “Hanno portato via le mozzarelle perché di mezzo grado più calde del dovuto al loro interno. Mi hanno detto che hanno poi controllato anche toilettes e spogliatoi. Ma tutto era in ordine, come certificato dal Comune che ci ha sempre sostenuto”.

Forse era tutto in regola, dunque, e i problemi di conservazione alimentare erano banali. Ma a chi ieri è andato in centro a Lugano a dare un’occhiata all’organizzazione del mega evento Medacta, articolato tra tre piazze e il Palacongressi, non è sfuggita la mancanza, per esempio, di camion frigoriferi.

“La politica non c’entra nulla – replica a Siccardi il direttore del Laboratorio cantonale Marco Jermini, contattato da liberatv -. Abbiamo effettuato l’ispezione esattamente come facciamo per ogni evento di grosse dimensioni dove ci sono implicazioni alimentari. Penso per esempio alle feste popolari, da San Martino a San Provino, fino alla sagra dell’uva. Posso dunque assicurare che non esiste alcun pregiudizio verso l’uno o l’altro organizzatore, o nei confronti di eventi promossi da personaggi politici”.

Nel caso specifico, spiega Jermini, dov’erano coinvolte circa 800 persone, si è dunque trattato di un controllo preventivo per tutelare la salute degli ospiti dell’evento e anche l’immagine turistica legata a manifestazioni di questa portata che si svolgono in Ticino.

Quindi, nessuna “ritorsione” contro Siccardi per la sua scelta di incaricare una ditta italiana.
Jermini spiega che il Laboratorio cantonale ha un’ottima collaborazione con i servizi che si occupano della sorveglianza del mercato del lavoro e viene informato in occasione di catering di grande portata affidati ad aziende italiane.

“Ma, ripeto, i controlli li facciamo anche sulle ditte svizzere quando gli eventi hanno dimensioni rilevanti. Ci muoviamo in base alla valutazione dei rischi. Adesso, sulla base delle risultanze, verrà stilato un rapporto e valuteremo la somma delle non conformità riscontrate. Posso dire che le aziende coinvolte si sono regolarmente annunciate ai nostri servizi. Detto questo il segreto d’ufficio mi impedisce di fornire ulteriori dettagli.”

Ma come per tutte le nostre ispezioni, conclude Jermini, nel caso in cui emergono elementi di non conformità si intima agli organizzatori di adottare delle misure, che possono essere immediate o a medio termine. In questo caso, visto che l’evento si esauriva in un giorno, le misure potevano essere solo immediate. “Il nostro mandato è tutelare la salute di chi consuma, fermo restando che la responsabilità per eventuali problemi non è mai dello Stato che controlla, ma del privato che organizza”.

emmebi

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