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Politica e Potere
17.04.2014 - 07:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Burrasca in casa Lega, Marco Borradori: "Adesso con Attilio ci vuole un chiarimento"

Il sindaco di Lugano dopo le dimissioni di Foletti da capogruppo: "Il referendum su Expo era un tema che andava prima discusso". Intanto Bignasca: "Foletti deve fare un po' più il leghista"

LUGANO - "Con il coordinatore Attilio Bignasca ora ci vuole un chiarimento". È la reazione a caldo del sindaco di Lugano Marco Borradori poche ore dopo la decisione del suo collega di Municipio, Michele Foletti, di dimettersi dal ruolo di capogruppo della Lega in Gran Consiglio. Dimissioni annunciate nel tardo pomeriggio di ieri da Foletti in aperta polemica con la decisione di Bignasca di lanciare il referendum contro il credito votato il giorno prima per la partecipazione ticinese a Expo 2015. Una decisione che il coordinatore della Lega ha preso senza prima consultarsi con Foletti e il gruppo parlamentare, e nemmeno con lo stesso Borradori.

"Non sapevo nulla del referendum - dice il sindaco -. Tutto è lecito in politica, per carità, ma questo è un tema che andava discusso. Tra l'altro martedi prossimo era già previsto un incontro tra Attilio, Claudio Zali, Foletti e me per affrontare altri temi. Non c'era alcuna fretta di annunciare referendum. Potevamo benissimo parlarne martedì sera...".

Anche perchè, aggiunge il sindaco di Lugano, la partecipazione all'esposizione di Milano coinvolge anche alcuni comuni, come Lugano, che hanno già messo in cantiere dei piccoli progetti per expo. "Piccoli progetti - precisa - nel senso che sono poco costosi che ci consentono di creare relazioni importanti con la Lombardia e con chi visiterà l'Expo".

"Capisco la decisione di Michele - conclude -, se davvero non sapeva nulla del referendum, e penso che se non tornerà sui suoi passi sarà una perdita importante per il gruppo parlamentare".

"Ultimamente ho visto Michele parecchio stressato", ha dichiarato da parte sua il coordinatore della Lega Attilio Bignasca al Giornale del Popolo. "Non credo che alla base della sua decisione vi siano dissapori con il sottoscritto. Il problema è che spesso le due cariche, municipale e capogruppo in Gran Consiglio, sono difficilmente conciliabili. A questa eventualità, quando mio fratello era ancora in vita, non avevamo pensato".

"Michele ha troppo da fare", ha aggiunto Bignasca sul Corriere del Ticino. "Con lui non ci sono problemi, ma deve fare un po' più il leghista, già il Nano glielo diceva tutti i giorni".

emmebi/red

 

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