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Cronaca
19.04.2014 - 08:550
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lugano Airport e privati, un pilota ci scrive e risponde al presidente Bianchi: “Perché non ce li mette lui i soldi?”

Dopo la risposta data da Emilio Bianchi, presidente di Lugano Airport, sui rapporti privato-pubblico, un pilota ci scrive e risponde: “Ma chi é che immetterebbe capitali in una struttura che genera 3,5 milioni di buco senza il diritto di decidere?"

LUGANO – Sull’aeroporto di Lugano diverse volte si sono addensate molte nuvole che poi sono state spazzate via da soli più o meno timidi. Da qualche tempo però la ripartita discussione sulle sorti della struttura sembra aver trovato nuova linfa, e le discussioni si fanno sempre più accese, in parte tra oppositori e sostenitori della struttura tout court, ma anche tra privato e pubblico, i due attori che insieme garantiscono, o dovrebbero garantire, un corretto e redditizio funzionamento della struttura aeroportuale. 

Le parole del presidente Bianchi
L’ultimo round della bagarre politica e aziendale è andata in scena nell’ambito di una serie di approfondimenti e interviste che il Giornale del Popolo ha dedicato al tema. L’intervistato era Emilio Bianchi, presidente di LuganoAirport che, interrogato proprio sui rapporti privato pubblico, affermava: “Premesso che non vedo la necessità di modificare l’attuale struttura gestionale in quanto essa risponde alle norme nazionali e internazionali che prevedono che vi debbano essere delle funzioni minime, il mio auspicio è che se si decidesse di aprirsi ai privati, l’ente pubblico mantenga il controllo della struttura. Per contro negli organi amministrativi le scelte operative dovranno essere di mera natura tecnica ecommerciale senza condizionamenti della politica che deve dare solo delle indicazioni di natura strategica. I privati devono collaborare e contribuire al funzionamento della struttura e non cercare a tutti i costi lo scontro, come avviene oggi per alcuni. Per quanto concerne il piano industriale – che è molto ragionevole a parer mio – esso rappresenta quella soglia minima necessaria per la funzionalità dell’aeroporto.”

La risposta critica del pilota che ci scrive
Dichiarazioni, quelle di Bianchi, che non sono certo passate inosservate e prontamente un pilota di aeroplani di lungo corso (nome noto alla redazione ndr) ci ha scritto, rispondendo al presidente e non mandandole certo a dire: “Ma chi é quel privato che immetterebbe capitali in una struttura che genera 3,5 milioni di passivo all'anno senza diritti di decisioni nei posti chiave?
Perché non ce li mette lui, azionista di impianti di risalita in Engadina? Dia lui il buon esempio! Nonsolo incassare il gettone come presidente del CDA...”

E sono proprio i privati secondo il pilota che finora hanno ‘salvato la baracca’, non si capiscono dunque i propositi di Bianchi, come spiega ancora il pilota: “Fino a prova contraria, è grazie ai privati che usufruiscono dei servizi e versano fior di quattrini nelle casse dell'aeroporto, e non sono bruscolini, che si riesce a ridurre il deficit... e cosa devono fare di più?”

Infine non manca anche una previsione “profezia” per il futuro, che muove proprio dalle parole pronunciate sul quotidiano dal presidente Bianchi: “Comunque il giochetto sarà: prima i soldi per risanare e poi salteranno fuori le solite menate degli investitori fantasma, il cantone che non permette di migliorare le vie di accesso, la mancanza di passeggeri che nessuno prevedeva e chi più ne ha ne metta, stomachevole.”

Red

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