LUGANO – Il Mattino interviene sulla vicenda, che ha visto l’avvocato Ettore Item, marito della neo procuratrice pubblica Valentina Item, indagato e condannato con un decreto d'accusa (leggi gli articoli correlati) per aver impiegato una colf filippina residente in Italia senza permesso. Lo fa pubblicando una foto del verbale di fermo della colf redatto dalla Polizia e rivelando alcuni dettagli in più sulla vicenda.
A iniziare dalla durata dell’impiego. Il Mattino riporta il passo del verbale dal quale emerge che la donna ha lavorato presso i coniugi Item da novembre 2013 fino alla prima settimana di aprile. Un impegno che si è protratto quindi per diversi mesi ed è terminato, incalza il domenicale della Lega, “semplicemente perché la colf filippina in nero è stata fermata in dogana".
La seconda rivelazione riguarda poi i ‘termini’ di impiego. Dal verbale di polizia, redatto sulla base delle dichiarazioni della donna, emerge che lo stipendio da lei percepito era di 1'100 euro al mese. Inoltre, la colf in settimana risiedeva a casa dei coniugi Item, facendo ritorno alla propria abitazione solo nel fine settimana.
Punto, quest’ultimo, che fa sollevare molti dubbi al Mattino sull’estraneità alla vicenda della procuratrice Item: “Ci si accorge che i conti non tornano", scrive il domenicale leghista, mettendo in dubbio che la moglie dell'avvocato Item - che, va precisato, non è stata nè indagata nè condannata -, fosse all'oscuro degli accordi presi dal marito con la colf.
Il domenicale leghista sottolinea anche che nel verbale di polizia la colf ha dichiarato due volte di lavorare nella casa di Valentina Item. "Noi qui sentiamo puzza d’insabbiamento!", aggiunge.
Va ricordato che Valentina Item è stata eletta procuratrice pubblica dal Gran Consiglio la settimana scorsa, in quota UDC, spuntandola sulla candidata della Lega Sabrina Aldi.
Infine, la stoccata politica: "Sono contenti gli elettori UDC di avere una PP che aveva in casa una colf filippina che lavorava in nero? Le improvvise dimissioni da capogruppo UDC in Gran Consiglio di Marco Chiesa, che si è molto speso nella raccolta di schede per Valentina Item tra un turno e l’altro della votazione parlamentare, hanno forse un qualche legame con questa vicenda?”.
Sotto l'articolo, c'è infine un duro attacco alle forze politiche che non hanno sostenuto la candidata leghista. "La situazione si presentava chiarissima: la Lega, che ha vinto le elezioni del 2011 ed è attualmente la forza di maggioranza relativa del cantone, chiedeva di sostituire un proprio Procuratore pubblico in un Ministero pubblico in cui è già pesantemente sottorappresentata e ha manifestato il proprio sostegno ad una candidata idonea. Nessuno pretende l’applicazione alla lettera del manuale Cencelli, la Lega non l’ha mai fatto, ma in questo caso anche solo un minimo rispetto della volontà popolare uscita dalle urne alle ultime elezioni cantonali avrebbe dovuto portare senza discussioni alla nomina della candidata sostenuta dalla Lega. Invece, i rappresentanti del partitume storico presenti nel Parlamenticchio (con qualche lodevole eccezione) hanno pensato bene di coalizzarsi a danno della Lega per sostenere la candidata dell’UDC, eletta al secondo scrutinio. Certo, non sia mai che i bulimici e sovrarappresentati partiti storici rinuncino ad uno dei loro scranni per fare posto all’UDC".
Red