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20.04.2014 - 16:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La procuratrice Item e la colf filippina, la contraerea di Chiesa contro via Monte Boglia

Il capogruppo UDC: "Le mie dimissioni non c'entrano con il caso penale che ha coinvolto Ettore Item. La Lega ha acceso la macchina del fango. Dopo l'elezione di Valentina hanno chiamato la casa anziani che dirigo per sapere se abbiamo frontalieri"

LUGANO - LUGANO - “Ho comunicato tramite mail la mia volontà di rinunciare al ruolo di capogruppo in Gran Consiglio al mio Partito mercoledì 9 aprile e a far capo da settembre e non da subito, volendo concludere i dossier che ho ancora aperti. Non vedo quindi come la mia decisione possa essere messa in relazione con la vicenda penale che ha coinvolto l’avvocato Ettore Item. Sua moglie, Valentina, è stata infatti nominata procuratrice pubblica dal Parlamento soltanto lunedì 14 aprile. E respingo anche l'accusa di essermi prodigato, fra la prima e le seconda votazione parlamentare, a procacciare voti in favore della signora Item”.
 
Marco Chiesa replica così al Mattino della domenica che oggi lo tira in ballo nell’articolo sulla vicenda della colf filippina irregolare che per alcuni mesi ha lavorato a casa Item, vicenda che ha portato all’inchiesta sul legale luganese e alla sua nota condanna. Secondo il Mattino le dimissioni di Chiesa da capogruppo potrebbero essere legate alla vicenda penale che, quantomeno indirettamente, coinvolge la neo procuratrice, eletta in quota UDC.
 
“Ma non ci siamo proprio con le date – dice Chiesa -. A parte che le mie dimissioni sono precedenti l’elezione della signora Item, della vicenda penale sono stato informato soltanto venerdì scorso, 18 aprile, tramite un sms che ho ricevuto da Boris Bignasca. Ho chiamato Valentina Item per avere delle spiegazioni. Mi ha detto unicamente che lei era serena e che non aveva avuto alcun procedimento penale né prima né dopo la nomina, e che sul caso ci sarebbe stato probabilmente un comunicato del Ministero pubblico”.
 
Chiesa premette che la vicenda della colf assunta in nero è di quelle che gli danno molto fastidio, “perché va contro i principi che il nostro partito promuove”, ma aggiunge che da parte della Lega, che avrebbe voluto far eleggere Sabrina Aldi, c’è in atto un tentativo di delegittimare la decisione parlamentare di 36 deputati e un attacco diretto nei suoi confronti.
 
“Dico solo due cose: lunedì, poco dopo l’elezione di Valentina Item, da via Monte Boglia si é cercato di sapere se nel centro anziani, che dirigo da anni, lavorano dei frontalieri e se durante i recenti lavori di ampliamento abbiamo fatto capo a padroncini. Tempistica perfetta, non crede?”.
 
Un tentativo di mettere in atto una sorta di ritorsione, secondo Chiesa, per aver sostenuto Valentina Item facendo fallire l’elezione di Sabrina Aldi. “Peccato, per chi voleva denigrarmi che da noi non lavori nemmeno un frontaliere, e che i lavori edili siano stati svolti da imprese svizzere, in buona parte del Grigioni italiano. Non le nascondo che la cosa mi ha molto urtato. Io divido in maniera ferrea, spero riuscendoci concretamente, la politica dalla professione”.
 
Detta la prima cosa, ecco la seconda: “Mercoledì, durante la seduta parlamentare, mi si è avvicinato l’ex deputato leghista Cleto Ferrari, ora collaboratore personale del ministro Claudio Zali, dopo esserlo stato di Michele Barra, e mi ha detto: ‘Vedrai che bella sorpresina abbiamo’. Lì per lì non ho capito, pensavo si riferisse ancora alla mia persona. Adesso invece capisco di che sorpresa parlasse, anche perché non ho visto altre sorprese in questi giorni di Pasqua”.
 
Chiesa si chiede anche chi abbia inviato a uno o più esponenti leghisti il verbale di polizia pubblicato oggi dal Mattino. “Di speculazioni potrei farne anch’io – dice -. Visto che via Monte Boglia ha acceso la macchina del fango potremmo facilmente alimentarla. E mi fermo qui per eleganza”.
 
Chiesa aggiunge che avrebbe preferito non affrontare la bufera che ha coinvolto Ettore e Valentina Item. “Ma io, dopo aver parlato nuovamente con lei in questi giorni, sono convinto che la neo procuratrice non sapesse realmente nulla degli accordi che suo marito aveva preso con la colf. So che si era raccomandata con lui che tutto fosse in regola, perché comunque, prima di essere eletta procuratrice, lavorava già al Tribunale. Quindi non poteva di sicuro permettersi di finire sotto inchiesta per una cosa del genere”.
 
A parte il parere personale che ho espresso – aggiunge Chiesa -, “non è mia abitudine sostituirmi al giudizio della Magistratura. Ora, l’inchiesta è stata condotta dal procuratore generale John Noseda, un magistrato di provata esperienza che ha dimostrato nella sua carriera di non far sconti a nessuno”.

Il capogruppo dell’UDC: “Sono rattristato da questi processi mediatici organizzati e alimentati ad arte, troppo spesso a geometria variabile, ossia a dipendenza di quale partito appartieni e/o a chi schiacci i piedi. Ora, avendo fatto chiarezza sulle questioni che mi riguardano, non intendo più ritornare nel merito della vicenda. Auguro dunque ai lettori di LiberaTv una felice Pasquetta”.

emmebi

 

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