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Politica e Potere
22.04.2014 - 16:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Magistratura, il PS spara a zero contro Lega e UDC: "E Valentina Item si dimetta subito"

Durissima nota del partito socialista che chiede un passo indietro alla neo procuratrice e parla di "spettacolo indegno", "metodi corleonesi", rispetto alla vicenda politica legata al caso. Interrogazione al Governo sulle dichiarazioni di Cleto Ferrari

BELLINZONA - Una presa di posizione dura, durissima. E un'interrogazione altrettanto fiammeggiante. Il partito socialista entra a gamba tesa nella polemica politica sorta attorno al caso Item. In una nota firmata dal presidente Saverio Lurati e dalla capogruppo Pelin Kandemir si parla di "spettacolo indegno", "metodi corleonesi", e chi più ne ha più ne metta. Nel mirino socialista, direttamente o indirettamente, ci finiscono dentro tutti: l'UDC, la Lega, la neoprocuratrice Valentina Item (a cui vengono chieste le dimissioni), Cleto Ferrari e, di striscio, i ministri Gobbi e Zali. 

Il caso Item

Ma andiamo con ordine, cominciando dalla presa di posizione: "Sconcertati - scrivono i vertici del PS - come altrimenti potremmo sentirci? Quale altra reazione potrebbe provocare, se non sconcerto, lo spettacolo indegno al quale stiamo assistendo? Da un lato l'UDC, che riesce a far eleggere la propria candidata al ruolo di procuratrice pubblica. Candidata che viene sfiorata dal sospetto in una brutta, bruttissima vicenda di sfruttamento del lavoro nero, con una collaboratirce domesitca filippina frontaliera non in regola e pagata una miseria. Una vicenda che, se confermata, sarebbe scandalosa proprio perché vede coinvolte persone di quell'area politica che ha trasformato la demonizzazione dei frontalieri nel proprio cavallo di battaglia".

La "sorpresina" di Cleto Ferrari

"Dall'altro lato - prosegue la nota - troviamo la Lega dei Ticinesi. Che, avendo visto la propria candidata non eletta, cavalca lo sdegno per lo scandalo che tocca l'UDC e pubblica sul proprio domenicale stralci di verbali di interrogatorio. Dalla stampa veniamo poi a sapere di anticipazioni ricevute dal democentrista Marco Chiesa da parte del collaboratore personale del ministro Zali, Cleto Ferrari, che preannunciava una non meglio precisata "bella sorpresina". Se fosse confermato quest'avvertimento, evocante culture e modi di fare intimidatori che dovrebbero essere estranei al nostro Paese, ci troveremmo di fronte a un'illecita fuga di notizie dagli uffici della Polizia o del Ministero Pubblico, che dipendono dal Dipartimento delle Istituzioni, diretto dal leghista Norman Gobbi".

"Spettacolo indegno"

"Tutto ciò -attaccano ancora i socialisti - è uno spettacolo indegno. Indegno per lo sfruttamento di una lavoratrice straniera e frontaliera, alla quale viene rifiutato un salario decoroso e che non viene messa in regola di fronte alla legge. Indegno perché getta un'ombra inquietante su una procuratrice pubblica, una persona che, per la propria funzione nella Magistratura, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. Indegno perché mostra che proprio quella parte politica che della lotta alla spartizione delle poltrone aveva fatto una ragione della propria fondazione oggi, non riuscendo ad acchiappare una di quelle poltrone, per vendetta sfrutta i metodi più subdoli e loschi per delegittimare i propri avversari politici. Noi non possiamo accettare questo modo di fare. Noi vogliamo che il dibattito politico sia limpido, trasparente, fondato sul confronto fra le idee e gli argomenti, non sulle rappresaglie. Noi vogliamo che le persone chiamate a giudicare le cittadine e i cittadini siano al di sopra di ogni sospetto. Noi vogliamo che a ogni lavoratrice e ogni lavoratore sia corrisposto un salario dignitoso e che la sua condizione lavorativa rispetti tutte le leggi in vigore. E' chiedere troppo? Evidentemente sì: è chiedere troppo, in questo Paese dove il confronto politico sembra soprattutto una guerra fra bande. Mentre sullo sfondo rimangono i veri problemi quotidiani delle persone: sfruttamento con lavori precari e sottopagati, iniquità per favorire i ricchi, tagli ai sussidi fondamentali per molte economie domestiche, soldi buttati in inutili aerei da guerra. Sono queste le cose di cui dovremmo occuparci. Non le porcherie alle quali ci tocca assistere in questi giorni."

"Item si dimetta"

"Per questo motivo - termina la nota - dopo la riunione di direzione svoltasi stasera, chiediamo che su queste vicende venga fatta chiarezza quanto prima in tutte le sedi istituzionali e che la procuratrice pubblica Valentina Item faccia un passo indietro e si dimetta".  

L'interrogazione al Consiglio di Stato

Ma, come detto, non finisci qui. Il PS ha infatti presentato un'interrogazione al Consiglio di Stato dal titolo "Metodi corleonesi per la nostra giustizia?". Di seguito il testo integrale dell'interrogazione:

"È con sconcerto che in questi giorni stiamo assistendo alla guerra fratricida tra Lega e UDC dopo la nomina del nuovo procuratore pubblico nella persona della avvocata Valentina Item. Lo sconcerto è determinato da una parte dalla scoperta che i coniugi Item avevano al loro servizio una collaboratrice domestica filippina assunta in nero e che risulta essere pagata la cifra di 1100 euro mensili. Dall’altro però suscitano inquietudine anche alcuni dettagli emersi all’indomani della pubblicazione di questa notizia su alcuni media. In un’intervista rilasciata a liberatv il capogruppo in parlamento dell’UDC Marco Chiesa dà una notizia grave. Dopo aver denunciato che «lunedì, poco dopo l’elezione di Valentina Item, da via Monte Boglia si é cercato di sapere se nel centro anziani, che dirigo da anni, lavorano dei frontalieri e se durante i recenti lavori di ampliamento abbiamo fatto capo a padroncini. Tempistica perfetta, non crede?», Chiesa testualmente aggiunge: «Mercoledì, durante la seduta parlamentare, mi si è avvicinato l’ex deputato leghista Cleto Ferrari, ora collaboratore personale del ministro Claudio Zali, dopo esserlo stato di Michele Barra, e mi ha detto: ‘Vedrai che bella sorpresina abbiamo’….». Se aggiungiamo che la domenica di Pasqua il Mattino pubblicava stralci di verbali di interrogatorio, ci pare evidente che ci si trovi dinanzi a un flagrante annuncio di reato per violazione del segreto d’ufficio. Quale possano essere i vantaggi derivanti da tutto questo è facile capirlo.
 
Alla luce di questi fatti inquietanti chiediamo al Consiglio di Stato:
 
- Che posizione assume rispetto alla recente nomina di una Procuratrice pubblica subito azzoppata per un reato, per quanto sinora attribuito unicamente al marito, grave da un punto di vista etico e del rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori?

Vi sono spazi di manovra per una sospensione dell’elezione di una Procuratrice pubblica in una posizione oggettivamente difficile?

- ​Come può spiegare e come giudica le parole rivolte da Cleto Ferrari, collaboratore personale del Consigliere di Stato Claudio Zali, al capogruppo dell’UDC Marco Chiesa?

- Come giudica la fuga di notizie, in particolare la sua tempistica, dai servizi di Polizia o della Magistratura, sottoposti politicamente alla direzione del Consigliere di Stato Norman Gobbi?".

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