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20.07.2014 - 09:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Super radar: prevenzione o ‘cassetta’? I dubbi del Mattino e la difesa di Gobbi: “Anche a me girano le scatole, ma…”

Il ministro del DI: “I controlli sono inevitabili. Ma nessun accanimento sui ticinesi, oltre la metà delle multe è comminata a non residenti”. Il domenicale: “Vigileremo e se serve a far cassetta ne chiederemo l’immediata rimozione”

LUGANO – “Anche a me girano le scatole”, titola così Norman Gobbi il suo intervento di oggi sul Mattino della Domenica. Oggetto dello scritto: il discusso super radar dell’A2 e le polemiche che ne sono seguite.

Il ‘giramento di scatole’ di fronte alle multe in cui il ministro delle Istituzioni confessa di incappare (“Capita a chiunque di finirci. Anche al capo del Dipartimento responsabile! E il sottoscritto, come tutti coloro che superano la velocità prescritta, si incavola per essere stato colto in infrazione”, scrive) , è però seguito da un ma: i controlli, insomma, vanno fatti.

“C’è qualcuno che crede che la panna montata sulla stazione di controllo autostradale sia una questione mera­mente politica, e non sbaglia – scrive Gobbi –. La Po­lizia cantonale deve adempiere a tutti i suoi compiti, anche a quelli meno simpatici. Tra questi vi sono i con­trolli sulle strade cantonali e nazio­nali. Controlli che per il Cantone più motorizzato dell’intera Svizzera sono inevitabili, ma senza accanimento e questo è importante”.

E Gobbi ricorda poi che il Ticino “risulta essere tra i Cantoni più tolleranti in materia di controlli”, aggiungendo che questi sono poi anche richiesti dagli stessi cittadini o Comuni. Ma è nelle ultime battute del suo intervento che il ministro risponde alle accuse di ‘voler far cassetta’ che si sono levate dopo l’annuncio dell’installazione del super radar.

Scrive infatti: “In Ticino oltre la metà delle sanzioni per circolazione stradale per velocità sono comminate a cittadini non resi­denti. Il 53% delle multe va oltre Got­tardo e oltre confine, mentre il restante 47% va a veicoli immatrico­lati in Ticino. Non si può quindi parlare di accani­mento e di voler far cassetta sui Tici­nesi, anche se ci si incavola per la multa ricevuta per un’infrazione da noi commessa. Mi dispiace e anche a me girano le scatole quando ricevo una multa!”

Spiegazioni che però lasciano qualche dubbio, anche nella stessa Lega. L’intervento di Gobbi è infatti sovrastato da un altro articolo, proprio sui poteri del super radar e dubbi che lo accompagnano. Insomma, pur credendo nella buona fede del suo ministro, il movimento di Monte Boglia non risparmia qualche appunto.

Primo su tutti, la sua posizione. “Vediamo un radar in più sull’A2, di cui fati­chiamo a vedere la necessità, oltre­tutto se piazzato a Monte Carasso. Ohibò, e perché a Monte Carasso? Non si poteva installarlo nel Mendri­siotto, dove il problema dei frontalieri del crimine è più sentito e dove il giocattolo nuovo avrebbe potuto es­sere utilizzato per multare frontalieri e padroncini?”

La Lega promette quindi, difendendo anche il proprio ministro, che vigilerà, per controllare che il nuovo radar venga utilizzato con la filosofia esposta dal ministro Gobbi e non con “quella di qualche alto funzionario, ovviamente non leghista, che sui radar ha idee di tutt’altro genere, e magari pochi scrupoli nel metterle in atto”. E se nella pratica il “nuovo marchingegno” servirà solo "a far cassetta a danno dei ticinesi che vanno a lavorare", promettono, “saremo i primi a chiederne l’immediata rimozione!”

L’articolo si chiude quindi con due suggerimenti al ministro Gobbi: “Se il radar, come detto da lui medesimo, è ben visibile, allora proponiamo – in nome della prevenzione – di renderlo ancora più visibile, magari con un bel cartello! Oppure, meglio ancora, se il radar registra di tutto e di più tra cui anche la velocità, si guardino solo le rilevazioni che riguardano effettivamente la sicurezza e non i 10 Km/h di velocità in più in autostrada!! Se l’aggeggio serve per combattere la criminalità, lo si usi a questo scopo e non per alleggerire il borsello degli automobilisti!! Un apparecchio così futuristico sarà ben in grado di distinguere tra le varie informazioni raccolte, vero??”

E, in ultimo, “avanti con i posti di controllo al confine, dimostratisi efficaci per beccare i padroncini non in regola! E i radar li piazziamo appena al di qua della dogana, così li possiamo usare per fare cassetta dai frontalieri! Visto che al proposito stiamo ancora aspettando la famosa ecotassa…”

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