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23.07.2014 - 09:160
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La Nasa stupisce tutti: “Entro 20 anni troveremo la vita aliena”

Grazie al nuovo telescopio James Webb, che verrà lanciato nel 2018, sarà possibile analizzare l’atmosfera dei pianeti extrasolari, evidenziando le impronte chimiche della vita. È quanto sostiene l’agenzia spaziale

WASHINGTON – Esiste la vita nell’universo al di fuori della terra? Una domanda che da sempre accompagna l’umanità e che ancora non ha trovato una risposta, ma, stando agli scienziati della NASA, presto potremmo trovarla, e sarà affermativa. È quanto emerso da un incontro di esperti tenutosi nella sede centrale dell’agenzia spaziale a Washington, al quale il quotidiano italiano Repubblica dedica oggi un lungo approfondimento. 

All’incontro ha partecipato anche Charles Bolden, ex astronauta e attuale amministratore della NASA che ha spiegato come, grazie ai nuovi telescopi, gli scienziati sono molto vicini a scoprire le prove della vita extraterrestre. Scoperta che avverrà verosimilmente nei prossimi 20 anni.  

Bolden e molte altre eminenze del mondo scientifico che hanno partecipato all’incontro sono convinti che “sia altamente improbabile che noi umani siamo soli nella sconfinata vastità dell’Universo" e, nonostante attualmente la ricerca della vita sia concentrata su Marte e nel sistema solare, la discussione è stata incentrata sui pianeti extrasolari, meglio conoscibili grazie in particolare al telescopio Kepler, lanciato dall’agenzia statunitense nel 2009, che ha permesso di fare passi da gigante: “Sappiamo già che la nostra Galassia ha almeno 100 miliardi di pianeti, e questo non lo sapevano cinque anni fa” ha affermato Matt Mountain, Direttore dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. Kepler infatti ha già permesso di scoprire circa 3000 nuovi candidati planetari, tra cui alcuni di dimensioni simili alla terra e inseriti nella cosiddetta fascia di abitabilità, ovvero ovvero a una distanza dalla stella tale da poter ospitare acqua allo stato liquido.

Non solo Kepler. A dare la probabile svolta nella ricerca della vita extraterrestre sarà il nuovo e potente telescopio James Webb, l’erede di Hubble che verrà lanciato dalla NASA nel 2018, ma, a differenza del suo predecessore, non orbiterà intorno alla terra, bensì a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, in un punto che gli scienziati chiamano punto Lagrangiano L2, ideale per l’osservazione. I sofisticati sistemi del James Webb dovrebbero da qui riuscire ad analizzare l’atmosfera dei pianeti extrasolari, evidenziando le impronte chimiche della vita, ovvero la presenza di quei gas che possono solo essere prodotti da organismi viventi.

La vita potrebbe presentarsi nelle forme più disparate, dai microorganismi fino agli esseri senzienti, questo ancora non è dato saperlo, ma, con un po’ di fortuna, come ha sottolineato Sara Seager, planetologa del MIT, riusciremo a dare la risposta alla domanda che dall’antichità tormenta e incuriosisce l’essere umano. 

red

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