BELLINZONA - Negli scorsi giorni l’Ufficio federale della migrazione (UFM) ha respinto la richiesta di rilascio di un permesso di dimora umanitario a Yasin Rahmany inoltrata dal Consiglio di Stato. La decisione negativa è stata infatti notificata al suo rappresentante legale, dopo che nelle scorse settimane l’UFM gli aveva concesso la possibilità di prendere posizione in merito al rifiuto del permesso.
Il 9 aprile 2014 il Consiglio di Stato, ricordiamo, aveva inoltrato all’UFM la richiesta. Pur prendendo atto della sentenza del Tribunale amministrativo federale che confermava la decisione dell’Autorità federale di rifiutare l’asilo, il Governo aveva infatti reputato che le circostanze del caso giustificavano la richiesta del rilascio di un permesso per caso di rigore. I ministri decisero infatti a maggioranza questa via per il ragazzo iraniano lo stesso giorno che venne invece confermata, sempre a maggioranza, l'espulsione del giovane kossavaro Arlind Lokay.
Ma torniamo a Yasin. Alla fine del mese di maggio scorso, l’UFM lo aveva informato dell’intenzione di non derogare alle condizioni di ammissione nel nostro Paese e quindi di rifiutare il rilascio di un permesso di dimora per il suo grado d’integrazione. Il giovane aveva avuto la possibilità di esprimere le proprie ragioni, tuttavia senza successo, visto l’esito della decisione dell’UFM. L'Autorità federale conclude infatti che in base alla giurisprudenza in materia per il caso di rigore, il livello di integrazione professionale e sociale di Yasin, dopo un soggiorno di sei anni in Svizzera, non è ritenuto tale da ostacolare il suo rientro in Patria.
Il Consiglio di Stato prende atto della decisione dell’UFM.