LOCARNO – La presenza annunciata del famoso regista Roman Polanski al Festival del film di Locarno non è andata giù a Fiorenzo Dadò, capogruppo Ppd in Gran Consiglio, che con un commento al vetriolo su facebook ha sfogato tutta la propria indignazione: “Un pedofilo che sfugge da oltre 30 anni dalla giustizia e dalle patrie galere del proprio paese”.
Infatti il regista polacco naturalizzato francese è al centro da tempo di un’oscura vicenda di pedofilia, in seguito a una prima condanna pronunciata nel 1978 da un tribunale di Santa Monica, negli Stati Uniti, sentenza però mai applicata completamente, almeno secondo l’autorità a stelle e strisce, vista la fuga in Europa del regista (la condanna non è stata però per pedofilia o abusi, bensì ridotta a “rapporto sessuale extramatrimoniale con persona minorenne”, senza violenza sessuale, e l’estradizione è stata negata anche dopo l’arresto in Svizzera quando, dopo un tira e molla con gli Usa, il regista è stato rilasciato, ndr).
E Dadò non le manda certo a dire: “Se un pedofilo fugge – scrive il deputato su facebook – da oltre 30 anni dalla giustizia e dalle patrie galere del proprio paese , quindi girovaga tra festini, yacht e ville per tutto il mondo, guadagna tanti soldi e fa la vita da nababbo. Se questo pedofilo non ha mai pagato un giorno per aver drogato una ragazzina che poi ha violentato, ma é "coraggiosamente" fuggito e continua a fuggire dalla giustizia come un randagio, voi lo accogliereste in pompa magna e con tutti gli onori che si dedicano ai benefattori dell'umanità?”
E dopo aver ricordato anche l’episodio della scorsa primavera, quando al Monte Verità fu invitato l'europarlamentare e co-presidente dei Verdi europei Daniel Cohn-Bendit, schierato dalla parte di Polanski, Dadò torna alla carica prendendosela con la kermesse locarnese: “A questo punto, mentre la decenza viene nuovamente e pesantemente bastonata e la giustizia ( ma non era uguale per tutti?) vergognosamente decapitata, attendiamo di vedere il consueto e triste corteo di salamelecchi e baciamano in Piazza Grande da parte di autorità e lecchini di primo piano.”
red