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Politica e Potere
28.07.2014 - 08:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Polanski al Festival di Locarno, la protesta di Rusconi: "Restituisco le tessere a Marco Solari"

Esplode la polemica sull'invito al regista, il consigliere Nazionale UDC: "Ho sostenuto anche a Berna un incremento dell'aiuto al Festival: sono dispiaciuto dell'utilizzo che ne viene fatto"

LOCARNO - Divampa la polemica politica scoppiata contro la presenza al Festival del di Locarno di Roman Polanski. Ieri a tuonare contro il Pardo e contro il regista, aprendo le danze della contesa, è stato Fiorenzo Dadò: "È una vergogna: la pedofilia non è uguale per tutti! (leggi l'articolo correlato)", ha scritto su Facebook il capogruppo PPD.

A Dadò ha prontamente risposto il presidente del Festival Marco Solari: "La valutazione di un direttore artistico, o dei responsabili del Festival - ha dichiarato a Ticinonline - deve essere strettamente culturale. Polanski è un Maestro del cinema .Noi non possiamo entrare nel merito di presunte colpe o non colpe e dunque non possiamo assolutamente sostituirci a dei giudici. Noi constatiamo però che Roman Polanski in Svizzera, come in altri Paesi, è un uomo libero. In Svizzera dopo che il suo caso è stato verificato e deciso su basi giuridiche ad alti livelli. Un Festival come il nostro prende dunque atto che Roman Polanski è un uomo libero, libero di muoversi, di creare e di entrare in contatto con le persone che vuole. Ripeto, non ci sostituiamo alle istanze giuridiche. Le nostre valutazioni sono esclusivamente artistiche”.

Caso chiuso? Macché! A mettere il carico da 11 sulla vicenda ci pensa oggi Pierre Rusconi che in dissenso con l'invito a Polanski e con le giustificazioni di Solari, ha deciso di compiere una protesta simbolica: "Il fatto che Polanski sia un maestro del cinema, secondo Marco Solari - premette a Liberatv Il Consigliere Nazionale UDC -  lo pone al di sopra dei giudizi concernenti il suo agire di uomo. Attribuirgli le vesti di "ospite d'onore" è voler ricercare l'attenzione mediatica a scapito del buon gusto. Conferendogli degli onori che suonano alquanto fuori luogo". 

"Il fatto che si giustifichi o motivi la presenza del signor Polanksi come quella di un uomo libero di creare e di entrare in contatto con chi vuole - prosegue Rusconi - non fa dimenticare che negli USA è sempre atteso per affrontare le sue responsabilità. Ho sostenuto anche a Berna un incremento dell'aiuto finanziario al Festival di Locarno: sono dispiaciuto dell'utilizzo che ne viene fatto".

Quindi, Rusconi, formalizza la protesta: "Ho cortesemente ricevuto due tessere omaggio per questa edizione 2014 del Festival, ma dato che non apprezzo né condivido la scelta fatta sarà mia premura ritornarle al presidente in senso di dissenso". 

Rusconi, ma fino a prova contraria Polanski è un uomo libero in Paesi come la Francia, la Germania, l'Austria. È libero in Svizzera: il nostro Paese ha perfino negato la sua estradizione negli USA per rispondere alle accuse a cui lei accennava. E quindi? 
"Tra questo dato di fatto che lei cita e il fatto di invitarlo come ospite d'onore c'è una bella differenza".

A suo avviso, dunque, artisti che hanno commesso dei reati gravi o che sono accusati di averli commessi, non dovrebbero essere invitati al Festival?
"Esatto. Un ospite d'onore deve essere un esempio anche di umanità. Non si può scindere l'uomo dall'artista. E poi scusi, abbiamo appena votato a larghissima maggioranza una nuova norma molto più restrittiva sulla pedofilia. Dal popolo svizzero mi pare sia giunta una presa di posizione chiarissima".

Quindi, alla luce di quella consultazione popolare, ritiene la scelta del Festival una provocazione?
"Mi pare abbastanza evidente".

Saltando di paolo in frasca Rusconi, lei ci teneva a fare una puntualizzazione sul comunicato della Lega di Monteceneri a proposito della sua posizione critica sulla tassa sul sacco cantonale (leggi articolo correlato". 
"Sì, mi limito a dire questo. La Lega grazie a Giuliano Bignasca ha fatto le sue fortuna anche combattendo qualsiasi tassa sul sacco e qualsiasi radar per far cassetta. Bignasca purtroppo non c'è più. E quello che sta avvenendo è che la Lega vuole introdurre la tassa sul sacco cantonale e piazza i super radar per far cassetta. Ognuno tragga le sue conclusioni".

E alle critiche puntuali mosse dalla Lega di Monteceneri cosa risponde? L'accusano di essere stato zitto quando "la sua pupilla" Lara Filippini, così viene definita, si è battuta in votazione popolare a favore dell'introduzione del balzello a livello comunale. 
"Guardi, non ho nienta da replicare su questo. Non è mio costume addentrarmi nelle dispute locali. A livello comunale ognuno fa quel che vuole e tutte le sezioni dei partiti hanno piena autonomia. Io faccio un ragionamento sul piano cantonale e ribadisco con convinzione l'auspicio che, qualora il Gran Consiglio dovesse approvare la tassa sul sacco cantonale proposta da Claudio Zali, l'UDC Ticino lanci il referendum". 

AELLE

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