C'è spazio anche per Vittorio Sgarbi, nella preparazione dell'Expo Milano 2015. A chiamarlo, a sorpresa, è stato il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, che lo ha nominato "ambasciatore" della Regione per le belle arti.
Sarà lui, ex sottosegretario e critico d'arte esuberante che già ha parlato del rischio di un "Expo degli ignoranti", a stabilire un piano per far conoscere i tesori di Milano ai venti milioni di visitatori previsti. Anche perché "nessuno ha la percezione - ha sostenuto Sgarbi - che sia una città del livello di Firenze o di Roma o di Venezia. Invece lo è".
In realtà l'ambizione più grande del tandem Maroni-Sgarbi è di portare a Milano, nei sei mesi di Expo, qualcosa che viene da "fuori" ma che è un simbolo universale, i Bronzi di Riace: il governatore ha assicurato che ne parlerà mercoledì col ministro italiano di beni culturali e turismo, Dario Franceschini.
In cambio dei Bronzi, ha già ipotizzato Sgarbi, si potrebbero dare a Reggio Calabria due Caravaggio del fondo gestito dal ministero dell'Interno. E che non gli si dica che le due statue sono fragili, perché a suo parere sono solo "ostaggio della 'ndrangheta", ossia di quelle istituzioni locali che non vogliono separarsene.