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Politica e Potere
30.07.2014 - 10:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Referendum tassa sul sacco e le dichiarazioni di Cattani, Filippini: “Non sono la pupilla di nessuno”

La consigliera comunale UDC risponde agli attacchi dell’esponente della Lega Monteceneri: “Mi accusa di aver agito scorrettamente? Io invece rimprovero che le divergenze non siano state discusse a tempo debito e nelle sedi appropriate”

MONTECENERI – A Monteceneri, quello della tassa sul sacco è ormai un ‘campo di battaglia’. Il fuoco incrociato, di botte e risposte, tra il consigliere nazionale Pierre Rusconi e l’esponente della Lega del comune dell’alto Vedeggio Marco Cattani ha visto colpire, da quest’ultimo, anche la consigliera comunale Lara Filippini, che, additata come la “pupilla” del suo collega di partito, non ci sta e prende ‘carta e penna’.

“L’esponente della Lega di Monteceneri – scrive Filippine –, Marco Cattani – a seguito di una dichiarazione personale di Pierre Rusconi in merito ad un eventuale referendum sulla tassa sul sacco – ha visto bene l’occasione di additarmi al pubblico ludibrio per il fatto di non avere a suo tempo sostenuto il referendum comunale contro la tassa sul sacco. E lo fa, oltretutto, con un tono sarcastico del tutto fuori luogo, dandomi l’appellativo - evidentemente a suo modo di vedere, spregiativo - di “pupilla di Rusconi”.
Dato il basso livello delle sue prese di posizione, non posso esimermi da queste righe a chiarimento (non a giustificazione, sia ben chiaro,  perché continuo a considerare il mio agire più che logico e legittimo) della posizione da me assunta”.

Ed ecco quindi i chiarimenti, che si aprono con una premessa in cui la consigliera ricostruisce anche l’iter dell’ “affaire tassa sul sacco” nel comune. In sostanza, con l’aggregazione si rese necessaria la stesura di un nuovo unico regolamento che disciplinasse la tassa in questione. Stesura che, sottolinea Filippini, “era stata affidata (fatto omesso da Cattani) al municipale del gruppo Lega/UDC/Indipendenti, il compianto avvocato Silvano Pianezzi che, da uomo di legge come l’Onorevole Zali, aveva presentato un progetto rispettoso della legge, seppure probabilmente perfettibile”.

Ma dalle sedi in cui era possibile esce rapporto favorevole (“Anche dalla commissione delle petizioni uscì un rapporto a favore, da me firmato con riserva, proprio per potermi esprimere in sede di Consiglio”, spiega), e allora “l’ultima possibilità per proporre ed effettuare degli emendamenti sarebbe stata in sede di Consiglio comunale, ma il gruppo non lo volle fare. Preferì non proporre nulla e votare contro il progetto, annunciando nel contempo il referendum”.

Riassunto il ‘caso’, Filippini passa al contrattacco: “L’articolista (ndr. Marco Cattani) mi accusa di aver agito scorrettamente sostenendo il progetto del NOSTRO (in quel momento) municipale, approvato pure dal NOSTRO commissario in gestione? Io invece rimprovero che i punti di divergenza non siano stati portati in discussione a tempo debito (permettendo al NOSTRO municipale di provvedere a eventuali modifiche) e nelle sedi appropriate (Commissione della gestione e Consiglio comunale), ma mi fu comunicata la decisione cinque minuti prima dell’inizio del Consiglio comunale, sera tra l’altro in cui il nostro municipale era assente per motivi di lavoro”.

Comunque, aggiunge Filippini, “l’importante è che ora, grazie anche al dialogo all’interno delle commissioni, da parte di tutte le forze politiche, si sia potuti arrivare all’obiettivo di proporre in consiglio comunale un unico regolamento rifiuti adatto allo scopo”.

Insomma, tutto bene quel che finisce bene, ma prima di chiudere, Filippini ci tiene a togliersi il proverbiale ‘sassolino dalla scarpa’: “Ho la massima stima per Pierre Rusconi – scrive –, come peraltro per tutti i colleghi di partito più esperti di me, che non esito a interpellare in caso di dubbi o perplessità, ci mancherebbe altro, da tutti c’è mezzo d’imparare. Ma non sono la pupilla di nessuno - se con questo termine si sottintende che dovrei essere una succube esecutrice di ordini - e le mie decisioni  le prendo da sola, senza lasciarmi influenzare da alcun pregiudizio. Questa mia presa di posizione era dovuta a chi mi ha eletto, ma anche per il rispetto della mia persona. Spero che ora si continuerà il percorso comunale in modo costruttivo, anche se non mancheranno i temi sui quali confrontarsi”.

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