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Cronaca
30.07.2014 - 14:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La Festa Nazionale compie vent’anni e arriva la provocazione: “Boicottiamo la bandiera rossocrociata”

È dal 1994 che il Primo Agosto è un festivo in tutte e i 26 i Cantoni. Al compleanno fa da contro canto l’invito del capo della Gioventù Socialista a sostituire il vessillo svizzero con quello della pace per "lottare contro l'aumento dei nazionalismi"

BERNA – Il Primo Agosto compie vent’anni. È infatti ‘solo’ dal 1994 che la Festa nazionale è tale, un festivo, in tutte e i 26 i Cantoni elvetici. A deciderlo furono gli stessi cittadini svizzeri, accettando l’iniziativa messa in votazione il 26 settembre 1993.

Fino al 1994 spettava infatti ai cantoni decidere se il Primo Agosto fosse un giorno di congedo o meno. E nel 1993 questo avveniva solo in cinque cantoni.

L'innovazione è da ricondurre a un'iniziativa depositata dai Democratici svizzeri (DS), gruppo che, secondo il "Dizionario storico della svizzera”, fino al 1990 si chiamava Azione nazionale (AN), non ha mai superato il 7,5% della forza elettorale (1970).

Grande successo quindi per una formazione ormai scomparsa (nel 2007 ha perso il suo ultimo seggio al Consiglio nazionale e nel frattempo è sparito anche da tutti i parlamenti cantonali) che con la sua iniziativa "Per un giorno della Festa nazionale festivo", il piccolo partito dei Democratici svizzeri ottenne il più grande successo della sua storia. Ben l'83,8% dei votanti approvò la proposta della formazione di estrema destra. Si tratta del migliore risultato mai registrato da un'iniziativa popolare.

I più ‘patriottici’ furono proprio i Ticinesi, nel nostro Cantone il tasso dei favorevoli toccò infatti il 93% dei voti. La percentuale minore di adesione si registrò invece in Appenzello Interno (con il 59,3%), seguito da Obvaldo (68%). Mentre in tutti gli altri cantoni, oltre l'80% degli aventi diritto sostennero il progetto.

E allora, anche in occasione della ventesima candelina, eccoci pronti a festeggiare Elvezia e a sventolare la bandiera rossocrociata… o forse no?

Dal capo della Gioventù Socialista, Fabian Molina, arriva infatti l’invito a sostituire, in questo giorno, la bandiera svizzera con quella della pace. Perché, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Blick, “occorre lottare contro l'aumento esponenziale dei nazionalismi e contro la militarizzazione crescente nel mondo”.

L’invito di Molina è quindi quello di dedicare questo giorno di festa nazionale alla riflessione sul “pericoloso sviluppo in atto dei sentimenti nazionalistici, responsabili della militarizzazione”. Un rapporto di causa-effetto, secondo lo zurighese, che trova la sua dimostrazione più estrema in quanto sta avvenendo a Gaza e in Ucraina.

ats/red

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