BERNA - È vero che la Svizzera paga i riscatti ad Al Qaida? E se sì quanto abbiamo sborsato? A sollevare le spinose domande su uno dei temi più delicati della politica estera è il Consigliere Nazionale Pierre Rusconi.
"Con la premessa che non si vuole mettere in discussione l’importanza delle vite umane coinvolte nella vicenda - scrive il deputato UDC - non mi posso esimere dal porre le alcuni interrogativi al Consiglio Federale". Rusconi prende spunto da un articolo del New York Times, che rivela che Al Qaida e i suoi affiliati hanno guadagnato almeno 125 milioni di dollari dai rapimenti di europei dal 2008 e che la Svizzera risulta al quarto posto tra i paesi 'pagatori', con 12,4 milioni di dollari sborsati.
Le domande al Consiglio Federale
1. Corrisponde al vero quanto scritto dal New York Times?
2. Se sì, trattasi di soldi privati o pubblici?
3. Se i riscatti vengono pagati con soldi pubblici, da quali dipartimenti o enti provengono?
4. Vi sono le basi legali per effettuare queste operazioni di salvataggio?