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04.08.2014 - 14:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Edo Bobbià: "Il nostro futuro energetico passa per la rete del gas naturale"

"Il settore del gas naturale sta vivendo un’importante e radicale trasformazione. Questo vettore è la soluzione per superare bene la fase di transizione dopo il nucleare"

Di Edo Bobbià, direttore Metanord

CAMORINO - Nel rapporto annuale 2013, il Fondo di ricerca, sviluppo e promozione dell’industria svizzera del gas naturale (FOGA) dà informazioni interessanti che qui in parte riprendo e commento, anche in funzione del recente meeting sul gas di Zurigo.

Fu nel 1992 che, con lungimiranza, l’Associazione svizzera del gas decise di creare questo fondo; una scommessa sul futuro, consci del fatto che senza una ricerca finalizzata non si va avanti. La scommessa, oggi come oggi, è da considerare vinta. Si sono infatti finanziati oltre 140 progetti per un totale di 20 milioni di franchi. Altri 25 milioni supplementari sono stati investiti dai partners di tali progetti.

Secondo la strategia attuale del FOGA, il 70% dei fondi sono investiti nel mercato termico. Le nuove tecnologie, come la pila combustibile o la microgenerazione (riscaldamento elettrogeno), contano per circa il 20% dei mezzi finanziari.

La politica energetica della Confederazione prevede un ambizioso riorientamento verso le energie rinnovabili, ma la produzione solare ed eolica è intermittente e spesso non è disponibile quando serve di più. E’ irrealista pensare che fra 20 anni, quando l’ultima centrale nucleare sarà spenta, tutta la corrente proverrà dalle rinnovabili.  Bisogna quindi trovare delle soluzioni per lo stoccaggio, ciò che può offrire l’infrastruttura del gas già esistente che guadagnerà sempre maggiore importanza in futuro, perché una parte percentualmente sempre più elevata di gas rinnovabile potrà essere trasportato e stoccato nella rete.

Uno dei progetti più interessanti e appassionanti è attualmente in realizzazione nella Regio Energia Soletta, con il sostegno del FOGA. Il progetto testa un sistema intelligente di gestione di carico, accoppiato con la produzione e l’utilizzazione di idrogeno, prodotto da un processo di elettrolisi che utilizzi corrente rinnovabile. I clienti della rete del gas potranno beneficiare delle prime forniture di “gas eolico” e “gas solare” ancora quest’anno. I gas rinnovabili sono una componente dell’avvenire energetico e noi di Metanord saremo della partita!    

Un’altra novità significativa è costituita dall’arrivo sul mercato delle prime pile combustibili per case monofamiliari e piccoli immobili. Trasformano il gas naturale e l’ossigeno direttamente in calore con un procedimento elettrochimico. Ciò senza creare rumore o emissioni inquinanti. Entrambi gli apparecchi dispongono di un bruciatore a gas naturale per coprire i picchi di consumo di calore.  

La settimana scorsa è stato ospite di Metanord l’Ing. Gian von Planta, grigionese, responsabile del settore gas della Società svizzera dell’industria del gas. Ha voluto conoscere la realtà ticinese in generale e quella di Metanord in particolare. Il trend positivo dell’erogazione del gas naturale in Ticino, in particolare grazie alle AIL di Lugano  che hanno fatto registrare uno spettacolare +10%, è simile a quello nazionale. 

Ciò significa che, analogamente alle nazioni vicine, l’accostamento sempre maggiore della popolazione a questo vettore energetico è incontestabile. Non è un caso che se ne stia (lentamente) prendendo atto anche a livello politico federale, proprio per un calcolo realistico e credibile in difetto dell’energia nucleare.     
Non bisogna inoltre dimenticare  che più il mercato è libero e più diventa importante avere delle regole (adesso è limitatamente libero, cioè aperto ai clienti industriali con un consumo di almeno 200 m3 di gas all’ora). Sono proprio i clienti industriali a far pressione, comprensibilmente, per abbassare questa soglia, ciò che avrebbe ripercussioni sensibili di ribasso del prezzo anche per i clienti piccoli.

Il settore del gas naturale sta vivendo, anche in Svizzera, un’importante e radicale trasformazione. E’ mirata essenzialmente a migliorare in senso lato questo prodotto di cui disponiamo in abbondanza e che è di fatto la soluzione per superare bene la fase di transizione dopo il nucleare e prima delle rinnovabili in misura sufficiente.      

 

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