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Cronaca
15.08.2014 - 08:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La moglie di Robin William svela le ragioni del suicidio: "Mio marito era ammalato di Parkinson"

Susan Schneider rompe il silenzio: "Non era pronto a parlare al Mondo della sua malattia e l'alcolismo non c'entra: era sobrio. La morte di Robin dia a chi soffre la forza di cercare la cura e il sostegno di cui hanno bisogno"

SAN FRANCISCO - Custodiva un segreto Robbin Williams. Un segreto terribile. Una grave malattia di cui solo i suoi familiari più stretti erano a conoscenza e che di certo ha avuto un ruolo dominante nella sua tragica fine. L'attore soffriva infatti del morbo di Parkinson. E questa patologia si sommava alla depressione contro cui da anni combatteva. A rivelarlo ieri sera è stata la moglie Susan Schneider. Lo ha fatto probabilmente per mettere fine al vortice di speculazioni circolate a mezzo stampa per dare una spiegazione al suicidio dell'attore. Non si è ammazzato per alcolismo. E non è stato neanche per un problema di soldi, come i soliti amici anonimi citati dai giornali hanno spifferato con cinismo ai quattro venti. No, è stata una somma di malattie a creare quel peso che ha schiacciato il comico 63enne facendogli preferire la vita alla morte. "La sobrietà di Robin era intatta- scrive la moglie in un comunicato - e lui era coraggioso mentre lottava contro la depressione, l’ansia e anche un principio di Parkinson, di cui non era ancora pronto a parlare pubblicamente". "Da quando se n’è andato - continua Susan - tutti coloro che hanno amato Robin hanno trovato un po’ di conforto nella straordinaria dimostrazione di affetto e ammirazione che avevano per lui milioni di persone la cui vita ha toccato. Robin ha trascorso la maggior parte della sua vita ad aiutare gli altri sia quando stava sul palco, in tv o al cinema, sia all’estero con le truppe o a confortare un bambino malato. Voleva che ridessimo e che avessimo meno paura. La sua più grande eredità, oltre ai suoi tre figli, è la gioia e la felicità che ha dato agli altri, particolarmente a coloro che combattevano battaglie personali". Infine, nella sua dichiarazione, Susan Scheider si augura che la morte del marito possa in qualche modo possa dare coraggio a chi si trova nella stessa situazione da lui vissuta : "È nostra speranza che alla luce della morte di Robin, altri possano trovare la forza di cercare la cura e il sostegno di cui hanno bisogno per qualunque battaglia stiano affrontando in modo che possano avere meno paura".
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