ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
18.08.2014 - 07:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il New Deal di Bertoli: "Compriamo i terreni per insediarci aziende di qualità"

Clamorosa proposta del presidente del Consiglio di Stato per superare la crisi e ridisegnare l'economia ticinese: "Il costo dell'operazione è 2 miliardi ma alla fine potrebbe rivelarsi a costo zero"

BELLINZONA - Lo potremmo definire, con un po' di fantasia e certo con qualche imperfezione nel paragone, una sorta di New Deal. Un New Deal ideato e firmato da Manuele Bertoli. Il presidente del Consiglio di Stato, dalle colonne della Regione, lancia la sua proposta per ristrutturare, anzi ridisegnare, una parte dell'economia ticinese dei prossimi anni. Un'economia che giocoforza dovrà fare i conti con una piazza finanziaria diversa ed ampiamente ridimensionata. Quindi su cosa puntare per superare la crisi e puntare a un'orizzonte roseo? L'idea è questa: acquistare i terreni per destinarli all'insediamento di aziende ad alto valore aggiunto. Il che significa che lo Stato, una volta proprietario dei terreni, potrà scegliere quali aziende far insediare. E i criteri, evidentemente, sarebbero di tipo ambientale, salariale, produttivo. Criteri di qualità, insomma.   

Prima domanda: ma chi compra, lo Stato? "Non necessariamente da solo. Potrebbe trattarsi - risponde Bertoli - anche di un ente a partecipazione mista, pubblica e privata, finanziato da entrambi gli attori. L’idea comunque è quella di partire dagli attuali poli di sviluppo economico previsti nel Piano direttore. Tolti quelli commerciali, si arriva a circa 500 ettari diffusi in tutto il territorio cantonale di fondovalle, da Chiasso a Biasca. Un quarto di questa area oggi è libero e circa un altro quarto è dismesso. Se vogliamo che qui si possano insediare attività interessanti, nel senso dell’utilità pubblica, si dovrà decidere chi sì e chi no. Chi è proprietario di quel sedime potrà decidere chi ospitare e dettare le condizioni. Si potrebbero prendere così in considerazione solo aziende di qualità sotto il profilo lavorativo, dell’indotto, del know-how, dei cluster (filiera produttiva, ndr). Per farlo credo si possa agire, come detto, usando il diritto di proprietà. Certo sarà un investimento importante".

Ecco, appunto, quanto costa? "Ho fatto un calcolo dozzinale - dichiara il presidente del Governo al quotidiano bellinzonese - che va evidentemente approfondito. Prendendo in esame la metà non occupata di 500 ettari, si può immaginare per l’acquisto del terreno in questione una cifra attorno ai 2 miliardi".

Due miliardi non sono proprio bruscolini. Soprattutto nella situazione in cui versano le casse cantonali. Ma Bertoli precisa: "Stiamo parlando dell’acquisto di un valore, non sono soldi a fondo perso. Eppoi chi viene paga una quota d’occupazione. Alla fine l’intera operazione potrebbe rivelarsi a costo zero o addirittura in attivo. Fatta salva la disponibilità del terreno pubblico per aziende di qualità, resta aperto il capitolo degli incentivi che si potrebbe anche non prendere in considerazione. In realtà a me interessa soprattuto la prima parte e cioè che grazie alla proprietà si possa decidere chi accogliere e chi no, così come si possono vincolare alcune condizioni che altrimenti non sono legalmente imponibili. Lo Stato non può obbligare una ditta ad assumere quote di lavoratori residenti; se invece mette a disposizione un sedime di proprietà, la ditta che lo occupa può essere sottoposta a precisi vincoli concordati".

Altro problema, gli fa notare il giornalista della Regione: lo Stato entrerebbe a piedi uniti nel mercato facendo concorrenza ai privati. "Il problema - ammette Bertoli - si pone, però il territorio ticinese è un bene prezioso. Il privato ha un preciso interesse: far soldi. Lo Stato invece deve tener conto di tutta una serie di interessi pubblici, come generare meno traffico veicolare e maggiore occupazione residente a salari interessanti".

Infine, il ministro socialista rivela che l'idea sta cominciando a circolare anche nel collegio governativo: "In governo -afferma - s’è iniziato a parlarne. So che il Dfe sta ragionando sul principio dell’acquisto del terreno.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
aziende
stato
bertoli
qualità
new
deal
terreni
miliardi
costo
idea
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved