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18.08.2014 - 08:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Mattia Janett: "Gas naturale, un contributo silenzioso all'ambiente"

Il responsabile marketing di Metanord: "Bruciare gas naturale al posto di altri vettori fossili (nafta o carbone) emette minori sostanze nocive e può aiutare a mitigare alcuni dei principali problemi ambientali"

di Mattia Janett *

CAMORINO - Il gas naturale, al centro del dibattito mediatico nelle ultime settimane, a causa della sempre più discussa diatriba Russia vs. Ucraina, alla quale anche le principali nazioni europee sono costrette, almeno a livello politico ed economico, a partecipare, è un vettore energetico ancora abbastanza sconosciuto in Ticino, soprattutto nel Sopraceneri. Come tutte le cose nuove, anche il gas naturale suscita nelle persone interesse e dubbi, preoccupazioni ed entusiasmi e di conseguenza sostenitori e detrattori, legittimi e illegittimi. 

Tra tutte le possibili considerazioni a sostegno o a sfavore dell’argomento la più interessante, dal mio punto di vista, è quella concernente l’aspetto ambientale ed ecologico, che mi piacerebbe approfondire brevemente in questa sede.
Nel nostro Cantone, il gas naturale, o metano, si propone come alternativa intelligente all’utilizzo del gasolio come vettore energetico per il riscaldamento, per le attività industriali e, in futuro, per il settore dei trasporti. Essendo l’energia fossile più pulita, può essere utilizzato in numerosi modi per ridurre le emissioni inquinanti a livello atmosferico. Bruciare gas naturale al posto di altri vettori fossili (nafta o carbone) emette infatti minori sostanze nocive e può aiutare a mitigare alcuni dei principali problemi ambientali, tra i quali l’effetto serra, lo smog, la qualità dell’aria, le piogge acide, l’inquinamento industriale e quello derivante dal settore dei trasporti.

Andando con ordine, uno dei principali problemi ambientali dei nostri giorni è il riscaldamento globale, dovuto all’aumento dei livelli dei cosiddetti “gas serra” nell’atmosfera terrestre. I principali gas responsabili dell’”effetto serra” includono il vapore acqueo, il diossido di carbonio (CO2) e gli ossidi d’azoto. Tra questi gas la colpa maggiore è imputabile al diossido di carbonio. Il gas naturale emette circa il 30% in meno di anidride carbonica rispetto al gasolio e addirittura il 45% in meno rispetto al carbone.
Lo stessa cosa vale per lo smog e quindi per la qualità dell’aria, che costituiscono un altro problema urgente, soprattutto nelle zone più urbanizzate. Il gas naturale emette livelli bassi di ossido di azoto e virtualmente nessuna materia particolata, a differenza dei servizi elettrici, dei veicoli a motore e degli impianti industriali, contribuendo ancora una volta alla salvaguardia del nostro pianeta. 
Le piogge acide poi, che distruggono foreste e raccolti, e causano problemi respiratori e altre malattie agli uomini, sono un’altra calamità riducibile con l’incremento del consumo di gas naturale. La fonte principale delle piogge acide è, infatti, ancora una volta, insieme al diossido di zolfo, l’ossido di azoto, presente in maniera molto più accentuata nella nafta e nel carbone rispetto al gas naturale.
Per questi stessi motivi la sostituzione, a livello industriale, ma anche nelle singole abitazioni, di impianti a gasolio con moderni impianti a gas naturale porterebbe a un forte miglioramento delle nostre condizioni di vita.

Analogo discorso, anche se con tempistiche di realizzazione un po’ più lunghe, riguarda il settore dei trasporti. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha portato numerose case automobilistiche a produrre modelli a gas naturale che hanno ben presto superato per livelli inquinanti tutte le altre novità degli ultimi tempi.
Se, infine, a queste valutazioni aggiungiamo il fatto che il gas naturale è anche economicamente più vantaggioso, rispetto a tutti gli altri vettori energetici esistenti, e facilmente combinabile con le energie rinnovabili (impianti combinati solare-gas, termopompe a gas), è verosimile attendersi anche nel nostro Cantone un graduale successo, soprattutto quale energia di transizione per supplire senza rinunce al progressivo abbandono del nucleare (meno 40%).

* Metanord, gestione clienti e marketing

 

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