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Salute e Sanità
19.08.2014 - 16:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Rimborsi premi pagati in eccesso, Cassis: “Un problema iniziato anni fa, di cui non si è capito il peso sociale. Ma ora è risolto”

Il consigliere nazionale PLR e vicepresidente della Commissione sanitaria spiega la nuova legge sulla vigilanza, che introdurrà anche una procedura di rimborsi più immediata. E cosa cambia per assicuratori e assicurati

BERNA – Venerdì scorso, a sei settimane dalla votazione sulla cassa malati unica, la Commissione della sanità del Consiglio nazionale ha riveduto il meccanismo per il rimborso dei premi pagati in eccesso. Proposta che dovrà però ancora ottenere l’approvazione definitiva e che rientra nella nuova legge sulla sorveglianza dell’assicurazione malattia in lavorazione ormai dal 2012.

Ignazio Cassis, che punto siamo quindi?

“Sono passati due anni e siamo ormai in dirittura di arrivo. La legge è stata già analizzata e approvata dal Consiglio degli Stati, adesso la nostra commissione del Nazionale ha finito i lavori e il testo è quindi pronto per il dibattito parlamentare del 9 settembre. Se la legge verrà approvata così come l’abbiamo preparata in Commissione, restano un paio di divergenze con la versione proposta dal Consiglio degli Stati. Sono fiducioso che si possano appianare queste divergenze nel corso della sessione autunnale, in modo da giungere alla votazione finale il 26 settembre”.

Questo per quanto riguarda la procedura, ma, dovesse essere approvata, cosa cambierà per i cittadini?

“La nuova legge sulla vigilanza delle assicurazioni malattia regolerà in modo più preciso il funzionamento delle casse e aumenterà il potere di controllo dello Stato. Per il cittadino ciò significa maggior sicurezza e fiducia nel sistema. La legge prevede migliori procedure di approvazione dei premi, la possibilità di rimborso di premi pagati in eccesso e maggiore trasparenza sull’esercizio delle casse malattia. Inoltre potenzia notevolmente l’armamentario delle sanzioni: per chi sgarra le conseguenze saranno molto pesanti, anche in termini finanziari, con multe fino al mezzo milione di franchi. La legge conferisce infine all’Ufficio federale della salute pubblicala competenza per l’esercizio della vigilanza sulle casse malati”.

E sul fronte dei rimborsi?

“Due nuovi articoli di legge regoleranno questo aspetto. Il primo (articolo 15) definisce chiare regole per l’approvazione dei premi. Per gli assicurati significa che i premi annunciati dalla propria cassa malati saranno meglio verificati dallo Stato”.

Il secondo invece?

“Regola proprio il caso in cui dovessero ciò nonostante essere pagati premi troppo elevati o troppo bassi. Se un assicuratore in un cantone dovesse aver raccolto significativamente di più rispetto a quanto rimborsato effettivamente, ecco che ora c’è la base legale per un rimborso. In caso di premi troppo bassi, l’assicuratore deve invece attingere alle riserve. È una delle grandi novità introdotte dalla legge e che porterà anche ad ampliare la concorrenza con effetti positivi per gli assicurati: le casse si renderanno più attrattive proponendo per esempio una procedura leggera e facilitata per gli eventuali rimborsi”. 

Nonostante le rassicurazioni più volte ripetute dall’inizio della lavorazione di questa legge, quello dei premi in eccesso rimane però ancora un tasto dolente…

“È una storia iniziata tanti anni fa e rimasta a lungo sottostimata, perché dal profilo amministrativo non ha mai creato problemi: se un anno era un Cantone a pagare in eccesso e l’altro in difetto, l’anno seguente le parti potevano esser invertite e perciò non vi si è mai dato peso. Ma non si è capito per tempo, fino a che il ‘caso’ non è esploso, che questo trantran non poteva esser accettato dai cittadini. Adesso però ci saranno i mezzi per esser ancora più precisi. Ricordo che l’importo pagato in eccesso dall’assicurato ticinese è stato per 16 anni di 27 franchi all’anno, su circa 4'000 di premio. Proprio grazie ai due articoli che ho citato prima, si eviterà il ripetersi di una situazione simile in futuro, con anni di premi pagati in eccesso bloccati a lungo. Ma la legge regolamenta anche un altro punto importante”.

Quale?

“Viene finalmente posta anche la base legale per permettere agli assicuratori di regolare la pubblicità telefonica, un elemento che genera malcontento nelle persone. Senza dimenticare comunque che stiamo parlando solo dell’ambito dell’assicurazione malattia di base. Per le assicurazioni complementari la pubblicità resterà libera, sia con la nuova legge di cui parliamo, sia con l’eventuale adozione della cassa malati unica. Anzi, in questo secondo caso temo che la pubblicità aumenterà, perché aumenterà l’offerta di assicurazioni private per quei cittadini che non vorranno limitarsi all’assicurazione statale”.

Cassis, un’ultima domanda: la misura arriva a poche settimane dal voto e c’è chi, come rilevava l’ats citata prima, “soprattutto nella sinistra, teme che questo tema verrà stralciato dall'agenda, o fortemente annacquato, un volta bocciata in votazione l'iniziativa popolare”. Insomma, per i promotori del sì, la misura sembrerebbe studiata ad hoc in vista del voto…

“La risposta è presto data: l’iter della legge sulla sorveglianza ha voluto che si arrivasse a un punto cruciale proprio a pochi giorni dalla votazione, ma è una proposta che, ricordo, è in lavorazione in realtà da oltre due anni. Inoltre, se la legge sarà accolta a settembre dal Parlamento, cosa che noi liberali e io personalmente (come ho promesso già all’inizio di quest’anno) ci siamo impegnati a fare, non la si potrà più annacquare. Se il Consiglio degli Stati volesse invece chinarsi sulle divergenze soltanto in ottobre, beh allora un rischio lo si può ancora correre. Ma ipotizzare che dietro vi sia un’idea tattica, francamente, è un dubbio che non può sussistere: sarebbe anzi sciocco, perché vorrebbe dire dare il pieno di benzina al motore della cassa unica dato che la sinistra ha sempre sostenuto che il Parlamento questa legge non la vuole. Ma non è così: la vogliamo, perché, come ho spesso sottolineato, è proprio la legge sulla sorveglianza che può perfezionare il nostro sistema sanitario, garantendo maggiore trasparenza, non la cassa unica, che rappresenta una rivoluzione ideologica inutile e molto pericolosa per l’alta qualità del nostro sistema sanitario”.

IB

 

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