LUGANO – È il nuovo social tormentone di questa tarda estate. Si chiama “ice bucket” e consiste nel riempire un secchio o una padella di acqua ghiacciata e versarsela addosso. Partendo dalla testa. L’idea dell’autogavettone è stata lanciata per scherzo, come una sorta di catena di Sant’Antonio: lo faccio io e nomino tre persone che hanno 24 ore di tempo per farlo e documentarlo sui social network. Poi quell’idea è diventata un modo per raccogliere fondi per la lotta alla SLA, la Sclerosi laterale amiotrofica, una malattia degenerativa che uccide milioni di persone ogni anno ma di cui non si parla come si parla del cancro o dell'Aids. Chi non accetta la sfida lanciata da un amico deve pagare pegno e fare un versamento in favore della lotta alla SLA. Ma il fatto di farsi la doccia gelata non esclude la possibilità di versare un contributo.
Solo su Facebook circa 28 milioni di persone hanno partecipato alla conversazione sull'Ice Bucket Challenge e sono stati condivisi oltre 24 milioni di video di docce gelate. Il tormentone ha coinvolto ovviamente anche “vip”, modelle, sportivi, politici. Qualcuno ha perfino nominato Papa Francesco e Bill Clinton. Finora l'associazione americana che ha promosso la campagna ha raccolto oltre 31 milioni di dollari in donazioni. Contro i poco meno di 2 raccolti nello stesso periodo dell’anno scorso.
In Ticino la sfida l’ha lanciata il giornalista della RSI Roberto Cattaneo, che ha nominato Maurizio Canetta, Reto Ceschi e Matteo Pelli. Guarda gli autogavettoni di Cattaneo e Canetta.
RED