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Politica e Potere
21.08.2014 - 06:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Bertoli replica al leader del PPD: "Caro Giovanni Jelmini, stia sereno, io faccio il presidente del Governo rispettando le regole"

Il ministro socialista risponde alle critiche sul suo ruolo istituzionale: dal discorso sul 9 febbraio alla presa di posizione sulla cassa malati unica

Manuele Bertoli, presidente del Consiglio di Stato, risponde oggi con una lettera aperta pubblicata dal Corriere del Ticino alle critiche rivoltegli ieri (con una lettera al Corriere e un'intervista su liberatv) dal presidente del PPD Giovanni Jelmini. Pubblichiamo la replica di Bertoli.

"Caro presidente del PPD, civilmente e garbatamente, come fa lei, dissento da quel che ha scritto ieri al mio proposito su questo giornale. Durante quest’anno di presidenza, che per inciso è toccato a me solo perché sono di 9 giorni più giovane del collega Beltraminelli, dirigo in maniera collegiale gli affari governativi, sono collegiale con il Governo salvo quando su alcuni temi manifesto la mia contrarietà, cosa del resto precisamente regolamentata, e rappresento senza alcun problema l’Esecutivo.

Se, come lei ammette, ho il diritto di esprimere liberamente come qualsiasi cittadino il mio pensiero sui temi di attualità politica e se questa libertà è tale, nulla ma proprio nulla mi impedisce di farlo, garbatamente, civilmente, dicendo chiaramente quando parlo a titolo personale. È quel che ho fatto il 1° agosto a Locarno, senza abusare di nulla, senza offendere nessuno, senza incendiare nulla se non gli animi di chi non ammette che si possano esprimere idee diverse dalle proprie, oltretutto parlando di un tema di competenza nazionale e non cantonale. Su questo si è già detto tanto per cui non ripeterò cose già ribadite.

Quanto alle posizioni sulla cassa malati unica, se si fosse informato saprebbe che il Governo discute preventivamente al proprio interno su quali siano i temi in votazione federale che hanno rilevanza cantonale, decidendo per una posizione governativa o per la libertà dei singoli di esprimersi. In questa occasione ha prevalso la seconda opzione, per cui non c’è nulla di scandaloso nel fatto che io abbia detto la mia.

Infine, quanto ai temi di competenza di altri Dipartimenti, le ricordo che i consiglieri di Stato solo per metà dirigono il proprio Dipartimento, mentre per almeno l’altra metà devono occuparsi di tutti i temi di competenza governativa. Solo una visione parcellizzata dell’Esecutivo, solo la nostalgia per il dipartimentalismo più estremo, che non sono nell’interesse di nessuno e non sono nemmeno contemplate da leggi e Costituzione impedirebbero ad un membro del Governo di esprimere visioni politiche al di fuori del Dipartimento di sua stretta competenza. Del resto, per fare un solo esempio, non mi pare che nessuno si sia scandalizzato, certamente non io, quando l’anno scorso il collega Beltraminelli aveva messo sul tavolo l’ipotesi di ridurre di un anno il curricolo del liceo.

Caro presidente del PPD, non si preoccupi per me. Trovo il tempo di occuparmi prioritariamente del mio Dipartimento, di occuparmi degli affari del Governo, di fare tante altre belle cose, tra cui incontrare molte persone che esprimono le loro preoccupazioni, e anche di rispondere a lei. Stia sereno. E se intende fare un dibattito sul ruolo del presidente del Governo, che per inciso non è il primo cittadino, a me va benissimo, purché si consideri il fatto che il Consiglio di Stato è composto di persone elette direttamente dal popolo, che vige la separazione dei poteri e che, in base al nostro ordinamento giuridico, da quando è nato questo Cantone è il Governo stesso a darsi le proprie regole".

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