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Cronaca
21.08.2014 - 07:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Brissago, Zali rispolvera la galleria Cantonaccio-Acapulco: “Il dossier va trattato nel prossimo quadriennio”

Il ministro del Territorio, ospite del comune di frontiera per discutere di traffico e sicurezza, ha rassicurato il Municipio dicendosi consapevole della necessità dell'opera. Fra le questioni affrontate, anche la Zona30 considerata però inapplicabile

BRISSAGO – Se ne parla da decenni, ma finora la galleria Cantonaccio-Acapulco è sempre rimasta lettera morta. Finora, perché il ministro del Territorio Claudio Zali, martedì sera a Brissago per discutere con il Municipio di traffico e sicurezza, ha assicurato che la misura verrà riconsiderata nel prossimo quadriennio.

L’area è infatti vittima dei rischi geologici, con smottamenti e cadute sassi ricorrenti soprattutto nei periodi di forti piogge, che oltre a causare problemi di viabilità in un’arteria fortemente utilizzata, costituisce soprattutto un problema di sicurezza.

Problema principale rimane l’impegno finanziario, stimato attorno ai 90 milioni che verrebbero finanziati da Cantone e Comuni interessati. E nonostante altre varianti proposte, la soluzione migliore rimane la costruzione di un tunnel intero, di circa un chilometro e mezzo. Nell’attesa che l’opera possa esser realizzata, sono stati intanto effettuati alcuni interventi di miglioria sua sulla strada in questione, sia sulla via su cui viene fatto deviare il traffico durante la chiusura dell’asse principale.

 

Interpellato dal Corriere del Ticino, il sindaco di Brissago Roberto Ponti si è detto molto soddisfatto dell’incontro avuto con il ministro Zali, in cui sono stati trattati temi concreti e in merito a quest’ultimi lavori ha aggiunto: “Siamo grati al Cantone per il suo recente impegno, ma fino a quando non sarà realizzata la Cantonaccio-Acapulco, il rischio zero non esisterà mai”.

Una constatazione nota anche al ministro Zali, che per questo si è impegnato a rispolverare il dossier relativo alla galleria.

 

Alto punto critico della città, sono i problemi dovuti al traffico, con un’arteria principale che taglia in due il centro del paese. E sul banco c’era anche una mozione che proponeva l’introduzione o di una Zona30 o di radar fissi.

Ponti ha spiegato però che la prima soluzione non è praticabile: “Quella che ci attraversa è una strada internazionale e inoltre  il provvedimento comporterebbe la soppressione dei passaggi pedonali”, misura non ben accetta in un territorio in cui sono presenti ben quattro istituti sociosanitari, con ospiti spesso con problemi di mobilità a cui va garantita la possibilità di attraversare la strada in completa sicurezza.

Resta quindi l’opzione dei radar fissi, per cui Brissago era però stata esclusa dal pacchetto cantonale. Il punto è ora capire se vi sono le condizioni per rientrare nel piano, compito che spetta alle autorità brissaghesi che dovranno incaricare un ingegnere del traffico di effettuare i rilevamenti necessari.

Sarà sulla base di questi risultati, spiega infine Ponti al Corriere, “che potremmo poi andare a Bellinzona, chiedendo l’installazione di un rilevatore di velocità. È un’opzione tutta da verificare. Ne parleremo all’interno del Municipio, per valutare se il santo varrebbe effettivamente la candela o meno. Poi si deciderà in che direzione muoversi”.

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