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Cronaca
21.08.2014 - 09:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Chi sono quelli dell'Isis? "Sono il più grave pericolo che l'Occidente si trova ad affrontare"

Il giornalista Massimo Fini: "Il loro obbiettivo è dare battaglia frontale a tutto l'Occidente. Ma né i leader né i media occidentali l'hanno capito". GUARDA IL VIDEO

BAGHDAD - Ieri, tutto il Mondo occidentale, è stato percorso da brividi di terrore e orrore guardando le immagini della decapitazione del giornalista James Foley. Un'esecuzione ad opera dei guerriglieri dell'Isis (Califfato islamico dell’Iraq e del Levante), l'esercito che attualmente controlla parte del nord dell'Iraq e della parte merifionale della Siria. "Un messaggio all'America", questo il titolo del video con cui i jihadisti hanno firmato il raccapricciante assassinio del reporter americano. Una rappresaglia contro le operazioni militari che gli Stati Uniti hanno messo in atto per frenare l'avanzata dell'Isis e proteggere le popolazioni civili in fuga dalle terre conquistate dagli uomini del califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Terre, città, paesi, immediatamente posti sotto la legge del califfato. Che significa: o totale conversione oppure esilio, nella migliore delle ipotesi, o nella peggiore la morte, servita con le peggiori atrocità.

Ma chi sono gli uomini dell'Isis e quali sono i veri obbiettivi dell'esercito del Califfato? Il giornalista Massimo Fini, in un'articolata intervista al Blog di Beppe Grillo, fornisce alcune risposte. E non si tratta di buone notizie per la parte del Mondo in cui viviamo. "L’Isis è il più grave pericolo che si è presentato all’Occidente negli ultimi anni. Un pericolo non ancora compreso dai media e dai leader occidentali", afferma il giornalista.

L'opinione di Massimo Fini è particolarmente interessante perché, pur essendo un giornalista schierato politicamente a destra, è un grande conoscitore del Mondo islamico e mediorientale, oltre ad essere un fustigatore dei vizi e degli errori dell'Occidente. Tanto che anche questa volta imputa proprio alle guerre occidentali dell'ultimo decennio la nascita dell'Isis. In particolare ai conflitti in Afghanistan e in Iraq, da lui sempre avversati. Così come avversò Oriana Fallaci e le sue tesi anti-islamiste raccolte nella trilogia de "La rabbia e l'orgoglio". Tesi molto citate negli ultimi giorni ("La Fallaci lo aveva previsto che sarebbe arrivato il Califfato") ma su cui Fini non ha cambiato idea. "L’ultima Fallaci, quella che interessa maggiormente l’opinione pubblica - ha detto in un'intervista - la giudico poco valida perché denuncia, lancia invettive, si basa sull’ipse dixit ma argomenta poco e ragiona anche meno. La rabbia non è un argomento, l’orgoglio neanche". 

Una voce quindi spigolosa, indigesta, provocatoria, talvolta eccessiva, quella di Massimo Fini, ma sempre libera e controcorrente. Una voce che merita di essere ascoltata per cercare di farsi un'opinione. Di seguito alcuni passaggi salienti dell'intervista rilasciata al blog di Beppe Grillo. Al termine, il video. 

"Il più grave pericolo per l'Occidente"

"L’Isis è il più grave pericolo che si è presentato all’Occidente negli ultimi anni. Già dal nome (Califfato islamico dell’Iraq e del Levante), si capisce che la loro intenzione non è conquistare semplicemente l’Iraq, ma spazi molto più ampi. Nell’Isis non confluiscono solo combattenti Iracheni o siriani, ma anche somali (Al-Shabaab somali) e guerriglieri del delta del Niger. Insomma, tutta una parte del radicalismo islamico. Inoltre, si lega idealmente ad altre manifestazioni anti occidentali. Ed anche se attualmente lo scontro sembra essere tra sunniti e sciiti, il loro vero obiettivo è l’Occidente, cioè costruire una base molto ampia. Ovvero fare quello che si diceva volesse fare Bin Laden - ammesso che Bin Laden sia mai esistito (nel senso classico del termine) -, un punto da cui partire per poi dare battaglia frontale a tutto l’Occidente. Questo mi pare che non sia stato capito ancora dai leader occidentali, né dai media occidentali". 

"Il loro obbiettivo è l'occidente"

"Oltretutto quelli dell’Isis sono combattenti estremamente motivati, coraggiosi, abili, che si battono sul territorio e l’Occidente non ha i mezzi perché questa non è gente che si può combattere semplicemente con i droni o con gli aerei, tanto è vero che è stato chiesto aiuto all’Iran perché l’Iran può combattere sul campo, mentre gli occidentali non sono più in grado di combattere sul campo, non hanno proprio la forza morale per farlo. Il capo di questo Isis ha detto: "Vogliamo conquistareRoma", è una iperbole, vero. Ma è anche una dichiarazione di guerra al mondo occidentale". 

"Nelle loro fila ci sono italliani, francesi, inglesi" 

"Di certo se questi si decidono a fare terrorismo internazionale sono incontenibili, perché hanno uomini che si fanno saltare in aria e in Occidente gli obiettivi sensibili sono talmente ampi che non li puoi controllare tutti! Inoltre molti combattenti del califfato vengono dall’Europa. Sono quasi sempre musulmani, ma sono cittadini di varie nazioni europee: italiani, ma anche inglesi, francesi. E non c’è modo di fermarli. C'è il rischio della guerra asimmetrica, cioè da una parte hai queste potenze con mezzi straordinari. Ma tutto ciò fomenta il terrorismo, perché il terrorismo è l’unico modo per combattere queste forze. E il terrorismo spesso vuol dire kamikaze, ed è appunto questo il rischio che corre l’Occidente, che peraltro corre per sua responsabilità, perché non dimentichiamo che l’attacco all’Iraq del 2003 ha creato queste situazioni. Prima ancora l’attacco all’Afghanistan, che è stata una vera follia, perché gli afgani si interessano solo del loro Paese, quindi non sono mai usciti da lì, non hanno portato né terrorismo né altro fuori dall’Afghanistan. Questa repressione del mondo afgano è fra le ragioni che hanno fatto proliferare tutte queste altre cose". 

"L'Occidente non ha più valori. Loro sono disposti a farsi saltare in aria, qui nessuno sarebbe disposto a tagliarsi un dito..." 

E' evidente che per il momento c’è questa battaglia tra islamici sunniti e islamici sciiti, ma a mio avviso è una cosa temporanea. Alla fine si metteranno d’accordo, perché il nemico nemico unico è l’Occidente.  Perciò credo che alla fine si uniranno. I loro punti di vista sono due: uno è quello religioso, l’altro è storico. L’Occidente come colonizzatore, violentatore dei loro valori. Vedono quindi l’Occidente come occupante economico, comedisgregatore delle loro culture, non solo religiose, ma anche tradizionali. L’Occidente non ha un collante di nessun tipo, non solo non ha valori religiosi, è anche senza valori. Faccio un esempio estremo, questi si fanno saltare in aria, qui non c’è nessuno disposto a tagliarsi un dito per difendere i cosiddetti valori occidentali, che non esistono. Non è un valore passare dalla Porsche alla BMW. Il consumismo ha deprivato di ogni valore, di ogni tensione morale e etica. Questa è la vera debolezza dell’Occidente. Quindi può essere super armato quanto vuoi, ma non ha più gente disposta a combattere.    

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