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23.08.2014 - 16:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Savoia: "In Ticino 4'000 nuovi occupati tutti frontalieri? Le cose stanno anche peggio"

Il coordinatore dei Verdi commenta le cifre diffuse ieri dal Giornale del Popolo e rilancia con nuovi dati l'emergenza occupazionale in Ticino: "Il governo dovrebbe finalmente farci i conti. A cominciare dal suo presidente"

BELLINZONA - Ha fatto scalpore l'analisi pubblicata ieri dal Giornale del Popolo a proposito del mercato del lavoro in Ticino. In particolare il dato chiave estrapolato dallo studio dell'ufficio di statistica: nel primo trimestre del 2014 gli occupati in Ticino sono cresciuti 4'000 unità ma...sono tutti frontalieri. Altro dato allarmante diffuso ieri riguarda l'impiego dei lavoratori di oltre confine nel nostro Cantone: ben il 56% è infatti attivo nel terziario.  

Il coordinatore dei Verdi Sergio Savoia ha pubblicato sul suo blog un commento ad alto tasso polemico sulla situazione: "4'000 nuovi occupati e 4'000 nuovi frontalieri. Quindi benefici per i residenti, nisba, come ripetiamo da più di un anno. In realtà le cose stanno anche peggio, perché occorre considerare la differenza tra "occupati" e "posti di lavoro".  Gli "occupati" infatti sono definiti come le persone che hanno lavorato, pagati, almeno un'ora nella settimana in cui viene effettuata la rilevazione. Oppure hanno lavorato per l'azienda di famiglia senza essere pagati . In questa cifra finiscono anche quelli che hanno svolgono lavoretti di tanto in tanto, ma che in realtà non hanno un vero lavoro. Ad esempio chi ha fatto un'ora di baby-sitting o ha aiutato un famigliare a far vendemmia, è considerato "occupato" ma non si può certo dire che abbia un vero lavoro. Non sto scherzando: è così per davvero. È una statistica che sembra fatta apposta per prendere per i fondelli il cittadino...".

"Come se non bastasse, oltre ai frontalieri - prosegue il coordinatore dei Verdi - la statistica comprende anche il numero di notificati assunti dalle imprese svizzere. Quindi fra quei 4'000 nuovi occupati ci sono anche questi notificati..... e 4'000 frontalieri. I "posti di lavoro" invece sono quelli dalle 6 ore settimanali in su, vale a dire un tempo parziale al 15% per un orario di 40 ore settimanali. Di questi ne sono stati creati in un anno 1'700.... e ci sono 4'000 nuovi frontalieri. I posti di lavoro sono aumentati dello 0,9%, i frontalieri del 6,8%".  

"Ci vuole veramente tutta la tolla di cui era fatta la Costa Concordia - attacca ancora Savoia - per dire che mancano le prove certe che i frontalieri sostituiscano a manodopera locale! Anche perché la disoccupazione ILO dal 2002 ad oggi è più che raddoppiata, vuol dire che  una fetta sempre più grande della popolazione residente è senza lavoro anche se il numero delle nuove aziende e dei posti di lavoro cresce. In soli 6 mesi di quest'anno sono state create in Ticino quasi 2'000 nuove imprese, che naturalmente necessitano di infrastrutture e consumano territorio; in un anno sono stati assunti 4'000 nuovi frontalieri, diciamo quindi almeno 2'000 auto in più che circolano sulle nostre strade, con conseguente aumento di inquinamento e calo della qualità di vita dei residenti. E le casse dello stato sono sempre più vuote, perché i salari scendono, gli introiti in crescita dell'imposta alla fonte non compensano la diminuzione delle imposte sulle persone fisiche, le nuove aziende non pagano tasse e il gettito fiscale precipita. Qualcuno si decide finalmente a fare il calcolo di quanto ci costa questo tipo di sviluppo? Che senso ha stare a guardare solo l'aumento degli introiti delle imposte alla fonte quando poi ci tocca spendere somme sempre più importanti per le infrastrutture, l'assistenza sociale, le misure antinquinamento e quant'altro? Stiamo tutti pagando per uno sviluppo che ci sta portando dritti verso una crisi sociale. Basta!".

"Ma ecco la seconda parte della storia, che ancora deve essere raccontata: i posti di lavoro che già esistevano sono passati dai residenti ai frontalieri. Guardate la statistica giusta e in un paio d'ore potreste trovarvi a dire finalmente la verità ai ticinesi. E il governo dovrebbe finalmente fare i conti. A cominciare dal suo presidente", conclude il coordinatore dei Verdi.

 

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