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Cronaca
28.08.2014 - 10:310
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Incidente di Lugano, parla il conducente: “Sono sconvolto. È stata una stramaledetta fatalità, ma mi sento responsabile”

In una toccante lettera, il 66enne spiega quanto accaduto quel giorno e si scusa pubblicamente, soprattutto con la famiglia del bimbo di 10 mesi rimasto gravemente ferito

LUGANO – "Sono il guidatore che ha causato l'incidente di sabato 16 agosto sul quai di Lugano. Sono angosciato e sconvolto per il dolore arrecato a tante persone e prego con tutto il cuore che il bimbo ferito guarisca completamente, perché questa è l'unica cosa che conta”. Comincia così la toccante lettera con cui il 66enne ha voluto spiegare quanto accaduto quel giorno e scusarsi pubblicamente, soprattutto con la famiglia del bimbo di 10 mesi rimasto gravemente ferito nell’incidente (vedi suggeriti).

Un incidente causato non dall’anzianità, dall’alcol o dalla guida pericolosa, ma da una “tragica fatalità” dovuta a una “fulminante manifestazione di grave intossicazione alimentare”, come spiega l’uomo nella lettera, pubblicata in anteprima dal Corriere del Ticino, che riportiamo integralmente in quanto segue.

"Sono il guidatore che ha causato l'incidente di sabato 16 agosto sul quai di Lugano. Sono angosciato e sconvolto per il dolore arrecato a tante persone e prego con tutto il cuore che il bimbo ferito guarisca completamente, perché questa è l'unica cosa che conta. Sento sulle mie spalle la responsabilità dell'accaduto, anche se si è trattato di una malevola sequenza di avvenimenti e di una tragica fatalità. Dopo avere ricostruito con la polizia l'accaduto e tentato inutilmente - ma comprensibilmente - di scrivere ai genitori del bimbo coinvolto, credo ora di poter raccontare cosa è davvero successo”.

“Una premessa: ho 66 anni, lavoro e faccio attività fisica, godo di buona salute e non bevo mai fuori pasto e solo moderatamente a pasto. Non mi piacciono i superalcolici . Ho la patente da 48 anni ho attraversato guidando due volte il mondo per lavoro e non ho mai causato un incidente di minima gravità”.

“Sabato ho passeggiato in un parco, pranzato in un grotto bevendo solo una birra piccola, fatto la spesa, guidato da Chiasso a Lugano senza alcun sintomo. Il cellulare in borsa dietro al sedile. Fermo in coda a quel maledetto semaforo sono stato colpito da una probabile fulminante manifestazione di grave intossicazione alimentare. Mi sono sentito male e, mentre mia moglie è scesa per chiedere aiuto, mi si è annebbiata improvvisamente la vista e sono svenuto per un repentino calo di pressione. Senza tenere schiacciato il pedale sul freno l'auto con il cambio automatico, si è mossa, salendo sul marciapiede e urtando incontrollata tutto ciò che ha trovato. Lentamente, tanto che non sono scattati gli airbag, ma cogliendo tutti di sorpresa e causando questo straziante incidente”.

“Mi hanno ridestato le urla della gente e i soccorsi. Sono stato ricoverato in ospedale dal 16 agosto al 22 agosto per accertamenti diagnostici, tutti con esiti negativi per quando riguarda cuore, sistema circolatorio, cervello, riflessi e sistema neurologico. La prova etilica effettuata al momento dell'incidente ha dato risultato zero per mille”.

“Non lo dico per lavarmi la coscienza, ma per spiegare che si è trattato di una stramaledetta casualità, improvvisa e imprevedibile, che poteva succedere a chiunque, anche ai pochi che a vario titolo si sono scagliati contro la guida pericolosa, i SUV o gli anziani al volante. Cinquanta metri dopo o 10 minuti prima non sarebbe accaduto nulla. E invece no, nel punto più affollato di Lugano del giorno più affollato”.

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