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28.08.2014 - 14:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gaia, ricorso respinto: ecco perché il Consiglio di Stato difende il 4 in educazione fisica

Per il Governo, nessun errore nelle valutazioni (in cui, ribadiscono, non hanno pesato le assenze della ragazza) date dalla docente e dalla direzione: “Hanno agito secondo scienza e coscienza, svolgendo in modo del tutto corretto il loro compito”

BELLINZONA – Cambiano le sedi, ma il responso rimane lo stesso: nessun errore nelle note date a Gaia Nesurini e il ricorso vien pertanto respinto. Questa, in sostanza, la conclusione in calce alle sei pagine con cui il Governo motiva il ‘niet’ comunicato oggi alla famiglia della sportiva d’élite. Una decisione che, come ha già sottolineato nell’intervista rilasciata a liberatv, “non ha senso” per il padre della ragazza, Maurice Nesurini, che avrà ora 15 giorni di tempo per impugnare la decisione presso il Tribunale cantonale amministrativo (vedi suggeriti).

Ma veniamo alle motivazioni contenute appunto in quelle sei pagine, di cui liberatv pubblicherà degli stralci in quanto segue. Prima bisogna ricordare però che oggetto del ricorso non è solo il 4 in educazione fisica, ma anche il 5 in condotta. Per entrambe le note, la decisione rimane la stessa.

Infatti, scrive il Governo a conclusione del dossier, “questo Consiglio ritiene che nel caso di specie non vi sono, in alcun modo, gli estremi per rimettere in discussione, nel merito, le valutazioni espresse dai docenti e dalla direzione scolastica i quali, e lo si ribadisce, hanno agito secondo scienza e coscienza, svolgendo in modo del tutto corretto il loro compito”.

Le assenze

Il Governo, dopo aver ricapitolato i fatti e le posizioni di entrambe le parti, sottolinea che a pesare sulle note non sono state tanto le assenze: “Contrariamente a quanto sostenuto dai ricorrenti – scrive il CdS –, l’autorità scolastica non ha in alcun modo rimesso in discussione le assenze autorizzate a Gaia per lo svolgimento della propria attività sportiva. Parimenti non emerge dagli atti che le note attribuite alla stessa siano state direttamente condizionate dalle sue assenze”.

Il Governo ricorda quindi la circolare inviata alle famiglie degli sportivi d’élite dalla Scuola media di Gordola, in cui si spiegava che il docente è “tenuto a formulare giudizi e note in base a quanto osservato durante le ore in cui l’allievo è in classe”, indipendentemente da quante siano. In sostanza quindi, si legge ancora, “appare del tutto corretto che Gaia, in particolare nella materia di educazione fisica, sia stata valutata per quanto potuto constatare dalla docente durante le lezioni ha cui ha preso parte”. Lezioni che, specifica ancora il CdS, sono state, nel secondo semestre, solo 4 su 23 (27 su 89 considerando invece l’intero anno scolastico).

“Non si intravvede quindi – scrive il Governo concludendo la questione ‘assenze’ – nel metodo di valutazione della docente, alcun vizio che potrebbe, per lo meno da un punto di vista formale, portare ad inficiare la valutazione. Appare infatti quanto mai evidente che la docente, nell’ambito del proprio onere di insegnamento, ha dovuto valutare Gaia per quanto da questa dimostrato durante le lezioni a cui ha preso parte”.

La sufficienza in ginnastica

La nota, proseguono, è stata assegnata perciò sulla base delle verifiche svolte dalla ragazza. E si arriva quindi alla spinosa questione del riscaldamento proposto dalla ragazza: nel secondo semestre, scrivono, Gaia “ha svolto una sola prova di creazione di una messa in moto con la musica, valutata dalla docente sufficiente nella parte pratica e insufficiente nella teorica, ciò che ha portato all’assegnazione della nota finale 4”.

Ma, aggiunge il Governo, “dalla stessa documentazione agli atti emerge poi che anche l’impegno, le motivazioni e l’atteggiamento della stessa, nell’ambito dello svolgimento delle lezioni, non ha, mediamente, superato la sufficienza”. La conclusione è quindi che “la nota attribuita meriti tutela”. Insomma, secondo il CdS, stando agli atti, “non emerge in alcun modo che l’agire dell’autorità di prime cure e in particolare della docente interessata ecceda il potere di apprezzamento che deve essere riconosciuto alla stessa. A fronte dei risultati ottenuti da Gaia durante le lezioni, non è infatti chi non veda come la nota assegnata corrisponda al suo effettivo rendimento scolastico”.

Il 5 in condotta

Il Governo, passa quindi in rassegna i motivi del 5 in condotta (che viene “attribuito ad allievi che si comportano correttamente” e non è quindi una valutazione negativa né punitiva, tengono a precisare), nota anche questa, sottolineano, che “non risulta esser direttamente condizionata dalle sue assenze pianificate e autorizzate”. Il motivo quindi, ricorda il CdS, è nell’atteggiamento di Gaia durante le lezioni, “senz’altro corretto, ma spesso piuttosto passivo e non pienamente partecipativo”. Atteggiamento che, aggiunge infine il Governo, si è ripetuto anche nel secondo semestre giustificando quindi il 5 in condotta.

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