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29.08.2014 - 08:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Frontalieri, lapidari i Verdi: “Il Ticino affonda e il Governo sembra l’orchestrina sul Titanic”

“In situazione di emergenza ci vogliono risposte immediate ed efficaci. È ora che il Governo inizi a lavorare!” Così i Verdi, nel chiedere al Governo di “applicare subito delle misure concrete e di attivarsi in modo deciso verso Berna”

BELLINZONA – “In situazione di emergenza ci vogliono risposte immediate ed efficaci. È ora che il Governo inizi a lavorare!” Così i Verdi, in un comunicato odierno in cui chiedono al Governo di “applicare subito delle misure concrete e di attivarsi in modo deciso verso Berna”.

L’occasione è data dai dati diramati ieri dall’Ufficio federale di Statistica e dal quel 6.5% di frontalieri in più rispetto allo stesso periodo del 2013, ossia un totale di 62'458 lavoratori di oltreconfine attivi in Ticino. Una valutazione appresa “con preoccupazione” dai Verdi, anche perché, sottolineano, “parallelamente il numero di residenti in assistenza ha raggiunto le 8'258 persone, con un aumento del 40% nel corso degli ultimi 5 anni. Un vero record confermato anche dal tasso di disoccupazione ILO che, per il Ticino, supera il 6%”.

Insomma, incalzano, “ancora una volta si conferma quanto ribadiamo da tempo: il vertiginoso aumento dei lavoratori frontalieri, sfruttati da imprenditori spregiudicati, favoriti dalle politiche inconsistenti e conniventi del Governo e dei partiti di maggioranza - mette sotto pressione in modo inaccettabile i lavoratori residenti, che sempre più spesso perdono il lavoro e sono costretti ad aumentare le fila delle persone in assistenza. Tutto ciò contribuisce a svuotare le casse pubbliche e ad aumentare la pressione verso il basso dei salari di chi ancora ha un lavoro”.

Un chiaro “assalto alla diligenza”, come lo definiscono i Verdi, con cui si mira “ad aumentare il più possibile il numero di frontalieri con il fine di aumentare le quote di lavoratori stranieri in vista dell’entrata in vigore dei contingenti previsti dall’iniziativa approvata lo scorso 9 febbraio e appoggiata dai Verdi ticinesi”.

Una situazione che per il gruppo non è più accettabile. “I Verdi chiedono quindi al Governo che si attivi immediatamente e in modo efficace per arrestare questo sfacelo”, domandando in particolare che:

“il Governo si attivi al più presto e in modo deciso verso le autorità federali affinché venga approvato lo Statuto speciale per il Ticino. Richiesta che I Verdi hanno fatto e ribadito da tempo; introduca per le imprese che assumono molti frontalieri una tassa in base al loro numero; reintroduca la preferenza ai lavoratori residenti; blocchi le domande di costruzione di nuovi capannoni, soprattutto quelli destinati al settore della logistica; applichi e si impegni a far applicare tutte le 60 misure presentate il 12 dicembre 2013 per arginare padroncini e limitare i lavoratori frontalieri; si attivi per il blocco dei ristorni finché non si arrivi ad un accordo equo con l’Italia; sostenga attivamente l’Iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino”, da troppo tempo chiusa nei cassetti della commissione del Gran Consiglio”.

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