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Bellezza e Dintorni
31.08.2014 - 17:050
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ecco come rivitalizzare i capelli provati da sole e salsedine. Il segreto si chiama cheratina. Ma attenzione ai prodotti nocivi!

L'esperta: "Ci sono due tipi di applicazioni ed entrambe richiedono tempo e pazienza. Ma bisogna diffidare dei prodotti a buon mercato"

MINUSIO - Cheratina deriva dal greco kératos, che significa corno. È una proteina ricca di zolfo che sta alla base delle strutture cornee dell’epidermide. In poche parole, spiega Rosi, titolare del salone Total Look di Minusio, “non è altro che la base dei nostri capelli e delle nostre unghie, dove le cellule cheratinizzate vanno a formare gli strati cornei”.

Per questo la cheratina è una delle sostanze più usate per la cura dei capelli. “La si usava già alla fine degli anni Settanta – spiega la parrucchiera -, e allora era unicamente di origine animale: veniva estratta da zoccoli e crini e una bottiglia costava circa 700 franchi di allora. Oggi utilizziamo la creatina ricreata in laboratorio, che è altrettanto valida e costa un po’ meno, se paragonata all’attuale valore del denaro, ma comunque sempre attorno ai mille franchi al litro”.
 
La cheratina rimane una delle cure più tradizionali dei capelli, anche se negli anni si è un po’ persa a scapito di nuovi prodotti, spiega Rosi. E alla fine dell’estate è un ottimo sistema per ridare vita ai capelli provati dal sole e dalla salsedine.

“Bisogna però distinguere la semplice cura alla cheratina e la stiratura a base di cheratina – avverte l’esperta -. La prima è indicata per tutti i capelli sfibrati e per le punte vuote e andrebbe effettuata almeno due o tre volte all’anno. Si usa per riempire e ridare volume e densità al capello. Toglie anche il cosiddetto effetto paglia, perché rivitalizza la chioma”.

La stiratura alla cheratina prevede invece un lungo lavoro che ridà attraverso una nuova forma alla capigliatura grazie a una sorta di “contro-permanente”. “È una procedura che applichiamo a chi ha capelli ricci e li vuole lisci: rivestendoli di cheratina avranno un effetto splendido e pieno”.
 
In entrambi i casi, aggiunge Rosi, sono procedure che richiedono tempo e pazienza: la cura prevede il trattamento delle singole ciocche e comporta almeno due ore o più di lavoro; la stiratura è più complessa e comporta almeno quattro ore di lavoro, ma garantisce una piega che resiste per circa otto mesi”.

Ma attenzione: c’è creatina e creatina e bisogna diffidare di quelle a buon mercato. “Trattandosi di un prodotto facilmente deperibile – spiega Rosi -, per stabilizzarla certe aziende usano la formaldeide, che è uno dei conservanti più economici, ma che è una sostanza proibita in quanto cancerogena. Dal Brasile arrivano cheratine con altissimi contenuti di formaldeide. E sono pericolose sia per la salute deiclienti sia per quella dei parrucchieri che la usano”.
 
Attenzione, quindi, anche alla scelta dei prodotti a base di creatina che agiscono sul look del capello a livello superficiale.

Red

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