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16.09.2014 - 07:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Attilio Bignasca: "Pedonalizzare il lungolago? Nemmeno se vince all'Euromillions Lugano può permetterselo!"

Il Consiglio comunale rinvia la mozione del PPD. Approvate invece quella leghista per un'applicazione per telefonini dedicata alla città e quella dei Verdi per la rinuncia all'energia nucleare

LUGANO – Ieri sera il Consiglio comunale di Lugano ha affrontato un tema molto sentito e discusso da anni: quello della pedonalizzazione del Lungolago. Ed è del 2012 la mozione, presentata dal PPD cittadino che chiedeva la pedonalizzazione completa tra il Casinò e il LAC, oltre alla creazione di una pista ciclabile e di una circonvallazione sotterranea o subacquea. Favorevole alla mozione era il rapporto di maggioranza firmato già durante la scorsa legislatura. Contrari, invece, il rapporto di minoranza e il Municipio.
 
Tutti d’accordo sul fatto che il lungolago rappresenta per la città un elemento fondamentale e di elevato valore ambientale, da proteggere e valorizzare. Ma la maggior parte delle critiche riguardano i costi legati a un progetto di questa portata, che difficilmente godrebbe del sostegno finanziario di Cantone e Confederazione, trattandosi di una strada cittadina.
 
Per la Lega, la cui maggioranza dei rappresentanti nella Commissione che ha esaminato la mozione era inizialmente favorevole,   è intervenuto il Capogruppo Attilio Bignasca: “Il Municipio sta tagliando crediti già votati e noi proponiamo l’interramento del lungolago per 2 km. Stiamo parlando di costi vicini al miliardo e noi perdiamo tempo a discutere su rapporti di maggioranza e minoranza su di una cosa che non arriveremo mai a fare, nemmeno se il comune vince all’EuroMillions. Cerchiamo di restare con i piedi per terra. Di progetti megalomani è pieno il Cantone: la proposta non è economicamente sostenibile. Potete votate quello che volete ma questo consiglio comunale perde di credibilità se vota il rapporto di maggioranza”.
 
Contrari alla proposta pure i Verdi, che hanno parlato di progetto faraonico, irrispettoso del paesaggio, difficile da realizzare, oltre che dispendioso, che di fatto non porterebbe nemmeno alla riduzione complessiva del traffico. Piuttosto i verdi – ha detto Maristella Patuzzi - sosterrebbero la trasformazione del lungolago in pista ciclabile almeno durante i fine settimana.
 
Contrari alle proposte formulate dalla mozione anche i socialisti, per i quali la portavoce Raffaella Martinelli Peter ha evidenziato come sia ormai evidente che la situazione finanziaria della città non permetterà di spaziare troppo con la fantasia nei prossimi anni, proponendo progetti troppo onerosi.
 
Infine, dopo discussione, il capogruppo PPD Lorenzo Jelmini, ha chiesto il rinvio in commissione della mozione per alcuni approfondimenti; rinvio che è stato approvato dalla maggioranza del Consiglio Comunale.

Il Consiglio comunale ha invece approvato la mozione “Lugano in un touch, applicazione per smartphone” presentata dai leghisti Amanda Rückert, Andrea Sanvido e Lukas Bernasconi, che chiedeva al Municipio di promuovere i passi necessari per sviluppare un’applicazione per i telefonini, destinata a cittadini e turisti, che informi in modo semplice su servizi, eventi e attrazioni offerte dalla città.
Il costo, stimato in alcune decine di migliaia di franchi, verrà suddiviso con i privati, sviluppando con loro sinergie e collaborazioni.
Favorevole alla mozione il rapporto della Commissione delle petizioni del leghista Giampiero Cambrosio e dal PLR Paolo Toscanelli, sottoscritto dai rappresentanti di tutti i gruppi politici. Il rapporto definiva l’applicazione “uno strumento per interagire con i cittadini e con i turisti ed una guida multimediale al passo coi tempi contenente informazioni che spaziano dalla A alla Z, dove si potrà trovare nei minimi dettagli cosa la città offre quotidianamente”. Contrario invece il Municipio, che puntava sulla riorganizzazione dell’informazione sul portale lugano.ch, recentemente rinnovato, ma che andrebbe reso compatibile anche con i dispositivi mobili.
 
Il Consiglio comunale ha infine accolto una mozione dei Verdi che chiedeva di rinunciare all'energia nucleare, sostituendola con energia idroelettrica ticinese.
La svolta energetica è stata approvata con un solo voto di scarto: 24 sì, 23 no e 5 astenuti. Un voto preceduto da qualche mugugno sul filmato, con immagini molto crude, proiettato dalla consigliera comunale PPD Sara Beretta Piccoli per convincere i propri colleghi a rinunciare al nucleare. Il municipale Michele Foletti ha spiegato che ad ogni modo il passaggio dal nucleare all'idroelettrico non sarà immediato, per questioni tecniche e finanziarie. E che bisognerà poi fare i conti con un piccolo rincaro delle tariffe elettriche.

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