BERNA – Sorpresa in Consiglio nazionale: approvato un postulato di Lorenzo Quadri che chiedeva di tassare i frontalieri italiani secondo le aliquote d'imposta italiane.
E il Consiglio nazionale, nonostante il parere contrario del Governo federale, con 157 voti a favore, 25 contrari e 4 astenuti, si è detto d’accordo nel cambiare l'imposizione fiscale dei frontalieri in Ticino abolendo l'attuale sistema di ristorno delle imposte alla fonte (nella misura del 38,8%) ai loro Comuni d'origine. Obbiettivo è sì che i lavoratori d’oltrefrontiera sia assoggettati fiscalmente in Italia e non più nel nostro Cantone (così come già avviene per chi risiede fuori dalla fascia dei 30 chilometri).
Una decisione che però rimane di valore simbolico: starà infatti alle delegazioni italiane e a quella svizzera rinegoziare l'accordo sui frontalieri, parte appunto del controverso accordo sulla doppia imposizione.
Quadri ha però sottolineato che se questa misura fosse accolta per i frontalieri delle vicine Province lombarde e piemontesi, il gettito fiscale aumenterebbe in entrambe gli Stati. La Svizzera sarebbe infatti incaricata del prelievo fiscale trattenendo l’intero quota dell’imposta alla fonte e ristornando all’Italia la differenza. Mentre il frontaliere potrebbe dedurre le imposte già versate alla Svizzera dalla propria busta paga, sotto forma di credito d'imposta.