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18.09.2014 - 18:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Scandalo alla Carità, il dilemma che deve sciogliere Noseda: Beltraminelli doveva segnalare ma ha inteso favorire il chirurgo?

Cerchiamo di capire la posizione del ministro e membro del Consiglio dell'Ente Ospedaliero. Ecco cosa dice la legge. Poi ci sono i fatti e l'aspetto soggettivo. Era obbligato a segnalare il caso delle fatture, ma...

LUGANO – L’ipotesi di reato nei confronti del ministro Paolo Beltraminelli potrebbe essere quella di favoreggiamento. Per non aver segnalato al Ministero pubblico il caso delle fatture false – per circa 100'000 franchi - emesse dal vice primario di chirurgia dell’Ospedale La Carità di Locarno. Un caso emerso nei primi mesi dell’anno in seguito alla denuncia di un paziente, sul quale il Consiglio di amministrazione dell’Ente Ospedaliero cantonale ha assunto e mantenuto, per i motivi che ha spiegato, una “linea morbida”: allontanamento del chirurgo ma né licenziamento in tronco né segnalazione alla Magistratura. Finché il caso non è stato reso pubblico dal Caffè.

Oggi il Ministero pubblico ha fatto sapere di aver ufficialmente aperto un’inchiesta, che si svolge su due filoni: il primo riguarda il chirurgo e i due capoclinica che hanno effettuato interventi da lui poi fatturati. Se ne occupa il procuratore generale aggiunto Andrea Pagani. Qui le ipotesi di reato possono andare dalla truffa alla semplice falsificazione di documenti. Il secondo filone è invece più “politico” ed è nelle mani del procuratore generale John Noseda.

Cerchiamo allora di capire cosa potrebbe contestare a Beltraminelli, che siede nel Consiglio dell’Ente Ospedaliero in rappresentanza del Governo. Dal profilo giuridico la questione è complicata almeno quanto è politicamente delicata. I membri del Consiglio di amministrazione dell’EOC non hanno obbligo di denunciare alla Magistratura eventuali casi che potrebbero avere rilevanza penale. I ministri invece hanno questo obbligo, se vengono a conoscenza di un caso nell’esercizio della loro funzione. Ora, si tratta di stabilire se, partecipando alle sedute dell’EOC, Beltraminelli è “nell’esercizio delle proprie funzioni”.

Si potrebbe rispondere di sì, in quanto lui stesso ha dichiarato di essere nel Consiglio di amministrazione in rappresentanza del Consiglio di Stato. Ma allora il problema potrebbe porsi anche per gli altri politici, in particolare i deputati, che siedono nel Consiglio dell’Ente ospedaliero. Fin qui la teoria giuridica.

Poi c’è il merito: sappiamo che Beltraminelli, e con lui il capogruppo della Lega, Daniele Caverzasio, era per la linea dura nei confronti del chirurgo e dei due capoclinica: licenziamento in tronco e (probabilmente) anche segnalazione. Quindi, al di là della mancata denuncia che profila il reato, Noseda dovrà anche valutare l’aspetto soggettivo dell’ipotetico favoreggiamento: Beltraminelli, omettendo di segnalare il caso, ha realmente favorito o cercato di favorire il medico? Dal Ministero pubblico fanno sapere che Noseda prenderà la sua decisione celermente, entro lunedì o martedì della settimana prossima.

Tutta questa vicenda dimostra comunque chiaramente i rischi del conflitto di interesse in cui si trova una persona che è al tempo stesso membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ente ospedaliero e membro del Consiglio di Stato. Ma il discorso vale anche per i deputati. 

emmebi

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