ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
19.09.2014 - 07:360
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Inchiesta La Carità, Caratti: "Beltraminelli si autosospenda...almeno dall'EOC", Pontiggia: "Condanna politica per i vertici ospedalieri"

I direttori della Regione e del Corriere del Ticino commentano con durezza gli sviluppi penali e politici dello scandalo che ha travolto l'Ente ospedaliero

BELLINZONA - Commenti duri ma con accenti diversi. Matteo Caratti e Fabio Pontiggia dedicano entrambi l'editoriale odierno all'apertura di un'inchiesta penale sullo scandalo avvenuto all'ospedale La Carita di Locarno. E i direttori di Regione e Corriere si concentrano prevalentemente sull'aspetto poilitico della vicenda. In particolare sulla posizione del ministro della sanità Paolo Beltraminelli.  

Caratti: "Beltraminelli dovrebbe autosospendersi....per lo meno dall'EOC"

"Non lasciamoci distrarre - scrive Caratti sulla prima pagina del quotidiano bellinzonese - dal lavoro dovuto della magistratura inquirente. Perché i fatti già ammessi, con la ciliegina sulla torta della restituzione della somma di 100mila franchi da parte del viceprimario, sono già di per sé di una gravità tale, che basterebbero per licenziare in tronco le persone (al plurale) che hanno partecipato al banchetto alle spalle dei pazienti ricoverati. (...) Sul capitolo penale ufficialmente aperto ieri, è bene tener presenti alcune cosette non proprio di poco conto: l’inchiesta della magistratura concerne fatti gravi successi qualche anno fa e si sovrappone alle verifiche fatte dietro le quinte dall’Ente ospedaliero per lavare i panni sporchi solo in famiglia. Quanto sono state dunque inquinate alcune prove? Per esempio: le persone coinvolte alla Carità ora sono in grado di immaginare le domande che gli inquirenti possono rivolgere loro e quindi di schivare le famose olive. Non ci sorprenderà dunque se un giorno, calata la febbre dell’indignazione e dello stupore che serpeggiano nel cantone, la magistratura firmerà alcuni decreti di abbandono e il caso verrà chiuso con la balsamica promessa di chi ha sbagliato di trarre i dovuti insegnamenti".

"In questo caso poi - aggiunge il direttore della Regione -  la magistratura – che (fa male scriverlo) non sempre si è dimostrata indipendente da certe indebite pressioni – è ancora più sola e influenzabile. Perché? Perché qui la frittata l’hanno cucinata in troppi: i vertici dell’Ente, dentro il quale sono rappresentati tutti i partiti di governo, un consigliere di Stato, alcuni dipendenti della Carità e alla testa dell’Ente. E, quando sono così in tanti a traballare, si sorreggono tutti vicendevolmente. E allora chi farà gli interessi dello Stato? Chi affiancherà la magistratura nell’esigere che sia fatta la massima chiarezza? L’Ente aveva deciso di non farlo e se lo fa ora è decisamente obtorto collo. Del resto anche qualcuno di loro potrebbe finire nei guai. Non resta che il Consiglio di Stato, solo ora compiutamente informato. Si assuma l’esecutivo il compito di ricreare la perduta credibilità nella sanità pubblica, prendendo le distanze dalle insostenibili leggerezze del ministro coinvolto, che, per senso dello Stato, dovrebbe autosospendersi, perlomeno dall’Ente".

Pontiggia: "Vertici dell'EOC condannati politicamente"

Dal canto suo Fabio Pontiggia premette in apertura di editoriale che "è bene resistere alla tentazione del giustizialismo forcaiolo: se ci siano stati reati, sarà la giustizia ad appurarlo. Per ora ci sono solo ipotesi di reato a carico del personale dell'Ospedale; non ve ne sono per il direttore della Carità, né per il direttore e i consiglieri di amministrazione dell'Ente ospedaliero cantonale".

Quindi, il condirettore del Corriere, affonda il colpo: "Fatte salve queste garanzie, che in uno Stato di diritto che si rispetti devono essere riconosciute a tutti, c'è comunque un dato di fatto certo che condanna politicamente i vertici ospedalieri: la mancata segnalazione alla magistratura dell'abuso perpetrato dal personale medico e no della Carità. In particolare il Consiglio di amministrazione dell'EOC, ma anche la direzione, si sono arrogati arbitrariamente la competenza di giudicare loro, al posto del Ministero pubblico, se quanto compiuto dal viceprimario di chirurgia, con la complicità di altri dipendenti del nosocomio, avesse una valenza penale o meno. Lo hanno voluto giudicare loro, e soltanto loro, nel chiuso della stanza in cui il Consiglio di amministrazione ha esaminato quanto era emerso grazie alle richieste di spiegazione su una fattura avanzate da un paziente operat".  

"Stabilire se c'è stato o no reato penale, invece, - scrive ancora Pontiggia - spettava e spetta solo ed esclusivamente al Ministero pubblico, al quale la direzione della Carità, quella dell'EOC e ancor più il Consiglio di amministrazione avrebbero dovuto rivolgersi segnalando la vicenda. (...) Dal profilo politico la vicenda è aggravata dal fatto che nel Consiglio di amministrazione dell'ente siedono, oltre al consigliere di Stato (il capo del Dipartimento competente in materia sanitaria, Paolo Beltraminelli) due deputati del Gran Consiglio (i leghisti Attilio Bignasca e Daniele Caverzasio). Il ministro, a quello della mancata segnalazione alla magistratura ha aggiunto un secondo errore non veniale: la mancata informazione dei colleghi del Consiglio di Stato, i quali sono venuti a conoscenza dei fatti leggendo i giornali. Dal canto loro, i parlamentari, oltre che occupare le due poltrone nel CdA dell'EOC, siedono nell'istituzione cui è attribuito un potere di controllo sull'operato dell'Ente ospedaliero. E quale controllo esercitano se tentano di coprire così maldestramente fatti come quelli finiti sotto la lente della magistratura? Dovesse essere confermata, da un giudice, la natura penale di questi fatti (le fatture false), la posizione del ministro e dei deputati si farebbe molto imbarazzante. Se poi dovesse essere accertato, sempre dalla giustizia, che vi era l'obbligo di segnalazione ai magistrati e che la violazione di quest'obbligo configura un reato penale, da imbarazzante la posizione diverrebbe indifendibile. Ma questo, giova ripeterlo, spetta solo al potere giudiziario stabilirlo. Non ai politici, né ai giornalisti, né alla piazza, reale o virtuale che sia".

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
consiglio
pontiggia
stato
eoc
ente
magistratura
carità
caratti
beltraminelli
vertici
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved