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Politica e Potere
21.09.2014 - 09:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La Lega tuona contro Cattaneo: “Via i politici dai CdA? Come slogan PLR fa ridere i polli”

Monte Boglia raccoglie il guanto di sfida lanciato negli scorsi giorni dal presidente dei liberali e apre oggi il proprio domenicale con uno dei consueti fotomontaggi a lui dedicato ‘rinfrescandogli la memoria’ sui CdA occupati da PLR

LUGANO – Ad azione, reazione. Sarà che aprile si avvicina, ma si moltiplicano i botta e risposta nel mondo politico ticinese. E se in settimana il presidente del PLR Rocco Cattaneo al grido di “via i politici dai CdA” tuonava contro la Lega (vedi allegati), il movimento di Monte Boglia non poteva che raccogliere il guanto di sfida e aprire oggi il proprio domenicale con uno dei consueti fotomontaggi dedicato questa volta al presidente dei liberali radicali (vedi foto).

“Fate quello che dico, non quello che faccio”. Ecco il nuovo motto dell’ex partitone!”, scrive il Mattino aggiungendo che “forse è il caso di rinfrescare un po’ la memoria al presidente”. E passa quindi ad elencare i vari CdA in cui siedono membri del PLR, a cominciare dal caso più recente, della settimana scorsa, con la nomina di Laura Sadis e Aldo Rampazzi nel CdA della neocostituita Azienda turistica ticinese. Si citano poi Fulvio Pelli alla testa di BancaStato, Daniele Lotti a capo dell’EOC e, nel passato, Gian Paolo Grassi, allora sindaco PLR di Balerna, alla presidenza dell’Azienda cantonale dei rifiuti, Erasmo Pelli, quando era ancora vi­cesindaco PLR di Lugano, alla presi­denza del Casinò. Elenco che, incalza il Mattino, potrebbe continuare ancora.

E allora, aggiungono, “Via i politici dai CdA delle aziende statali” come slogan PLR fa ridere i polli: di politici nei CdA pubblici e pa­rapubblici ne hanno piazzati e continuano a piazzarne a mazzi!”

Insomma, per il domenicale l’uscita di Cattaneo altro non è che la conseguenza dell’aver perso la maggioranza. Se prima il PLR applicava pedissequamente il manuale Cencelli, ora che “il partitone non è più partito di maggioranza relativa, e sa benissimo che – in base ai principi che lui stesso ha strenuamente difeso fino ad aprile 2011 - dovrà mollare delle cadreghe ad altri, ecco che lan­cia il contrordine compagni: via i politici! Den­tro i tecnici!”.

“Ma tecnico – prosegue la sferzata – è sinonimo di “tesserato PLR”! Quindi l’ex parti­tone vuole solo cambiare le regole del gioco per poter continuare ad avere le cadreghe anche senza avere più i voti necessari!”. E si cita quindi il caso del cambio alla testa di AET, dove il PLR voleva far nominare Sandro Lombardi, non proprio idoneo secondo il Mattino, per cambiar con un eufemismo i toni usati dal domenicale, invece dell’attuale presidente AET Giovanni Leonardi, già CEO di Alpiq.

Candidatura, quest’ultima, appoggiata invece dalla Lega, sottolinea, nonostante l’appartenenza pipidina di Leonardi, aggiungendo che è quindi la Lega “la sola forza politica che ha lasciato spazio a candidati competenti anche se di altre aree politiche”.

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