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Politica e Potere
29.09.2014 - 12:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Expo, la Lega in pressing. Caverzasio: "Il Governo voti di nuovo". Zali: "Io non me la sento di ignorare il voto dei ticinesi"

Il capogruppo leghista: "Il Governo prenda atto del voto popolare e rinunci a utilizzare i soldi di Swisslos. Gobbi cambierà idea? Ottimista sul fatto che i nostri ministri votino compatti"

LUGANO/BELLINZONA - Incassata la vittoria elettorale la Lega punta ora a riscuotere la posta politica della battaglia su Expo. Il messaggio è già stato lanciato ieri: non un franco di soldi pubblici deve essere utilizzato per finanziare la presenza ticinese a Milano. Quindi il Governo deve rinunciare anche al piano b, quello che prevede di attingere al fondo Swisslos per coprire la parte delle spese che non saranno finanziate dai privati. Questo perché, nell'interpretazione leghista del voto, ma anche dei Verdi e oggi della Regione e del Corriere del Ticino, i ticinesi non hanno semplicemente detto "no" a un credito ma si sono opposti alla partecipazione del Cantone ad Expo. Allo stato attuale il Consiglio di Stato ha raccolto promesse di versamento da parte dei privati per 935'000. Di conseguenza 565'000 sarebbero coperti da Swisslos. Ma come cercare di concretizzare l'obbiettivo annunciato dopo il voto? La strada scelta dai leghisti è quella di chiedere un nuovo voto in Consiglio di Stato. "Chiediamo che il Governo - spiega Daniele Caverzasio a Liberatv.ch - prenda atto del risultato del referendum, faccia una bella discussione e poi voti di nuovo sull'utilizzo del fondo Swisslos. Da ieri c'è un nuovo elemento fondamentale sul tavolo che è il giudizio del popolo. Noi siamo convinti che il Governo non possa decidere di partecipare ad Expo contro il parere dei ticinesi. La democrazia diretta va rispettata fino in fondo. E quindi non devono essere spesi soldi pubblici per finanziare questa manifestazione, compresi evidentemente quelli del fondo Swisslos". In Governo sappiamo che solo Claudio Zali si è opposto al piano B per partecipare comunque ad Expo. La Lega deve quindi innanzitutto convincere Norman Gobbi ad abbandonare la maggioranza e a schierarsi con il collega di Movimento. I primi contatti in questo senso ci sono già stati. Caverzasio resta abbottonato sulle discussioni interne ma professa ottimismo: "Zali si è già schierato, ora attendiamo la discussione in Governo, ma siamo ragionevolmente ottimisti sul fatto che i ministri della Lega saranno sulla stessa posizione". Ovviamente i due leghisti non bastano per far maggioranza ma sono più che sufficienti per togliere il sonno a qualche collega e ai loro partiti. Se i due leghisti si opporranno all'utilizzo di fondi pubblici verrà infatti a mancare la minima copertura politica per consentire al Governo di intraprendere la strada scivolosissima dell'aggiramento parziale del voto. Se Zali e Gobbi voteranno "no" la Lega avrà politicamente vinto a prescindere dalla decisione finale. Se infatti i ministri di PLR, PPD e PS si imporranno sugli altri, su di loro ricadrà la responsabilità per nulla piacevole di aver aggirato il voto popolare, almeno nell'immaginario collettivo. Al contrario se non dovesse più esserci la maggioranza per il fondo Swisslos, i leghisti avrebbero centrato in pieno l'obbiettivo. Intanto Claudio Zali, intervistato dalla RSI, ha già lanciato una avviso ai naviganti: "Credo che a questo punto - ha detto il Consigliere di Stato leghista - dovremo scambiare ancora due parole all'intero del Consiglio di Stato sul tema Expo. I ticinesi hanno dato un segnale che io francamente non mi sento di ignorare". La partita insomma è tutt'altro che chiusa.
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