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30.09.2014 - 08:360
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

L'AITI contro Zali: "Non è vero che senza la nuova tassa sui posteggi bisognerà aumentare le imposte"

Continua la battaglia delle associazioni economiche contro la proposta del ministro leghista. Gli industriali: "L’informazione secondo cui l’alternativa alla tassa sui posteggi è l’aumento delle imposte ai cittadini non è a nostro avviso corretta"

LUGANO - Il mondo economico continua la sua battaglia contro la nuova tassa sui parcheggi per i grandi generatori di traffico voluta da Claudio Zali. Oggi a prendere posizione con una nota stampa è l'associazione degli industriali (AITI). "La lettura del messaggio del Consiglio di Stato sul preventivo 2015 del Cantone - si legge nel comunicato - permette di concludere che senza l’introduzione di una tassa sui posteggi a carico dei generatori di traffico – aziende ma anche enti pubblici, ospedali, case anziani, ecc. – non bisognerà comunque fare ricorso al moltiplicatore d’imposta cantonale. L’informazione diffusa negli scorsi giorni secondo cui l’alternativa alla tassa sui posteggi è l’aumento delle imposte ai cittadini contribuenti non è a nostro giudizio corretta. E’ dunque più che opportuno che il Gran Consiglio, chiamato prossimamente ad approvare il preventivo 2015 del Cantone conosca tutti gli elementi del caso per prendere una decisione ponderata". L'AITI, insomma, chiama in causa direttamente il Consigliere di Stato leghista che, per l'appunto, aveva affermato che senza l'introduzione della nuova tassa che porterà nelle casse cantonali 12 milioni di franchi, automaticamente sarebbe scattato l'aumento generale delle imposte tramite il nuovo moltiplicatore cantonale. "Mentre fino al recente passato - prosegue l'AITI - l’autorità cantonale preposta ha sempre parlato di una tassa di 1 franco al giorno per posteggio, nel messaggio governativo sul preventivo 2015 si indica altrimenti. La proposta infatti è quella di prevedere una tassa in base ad una forchetta compresa fra 1 e 2.50 franchi; inoltre viene data la possibilità ai Comuni di introdurre un supplemento fino a 0,5 franchi, fatto del tutto nuovo e mai menzionato in precedenza, nemmeno negli incontri organizzati fra il Dipartimento del Territorio e gli ambienti economici. In pratica la tassa sui posteggi viene raddoppiata. Sempre nel messaggio sul preventivo 2015 il Governo afferma che “s’intende applicare inizialmente una tassa di collegamento di circa 1,50 franchi”; v’è dunque già da attendersi un ulteriore aumento della tassa cantonale sui posteggi nei prossimi anni". "La tassa sui posteggi - proseguono gli industriali - colpirà non solo i lavoratori frontalieri bensì anche moltissimi lavoratori e cittadini ticinesi, che in molti casi e per diversi motivi non dispongono di alcuna alternativa di trasporto pubblico. L’AITI sostiene gli obiettivi di riduzione del traffico e di riordino della viabilità cantonale, ma ritiene che tempi e modalità debbano essere concordati fra tutti gli attori in campo. Attualmente constatiamo situazioni dove alcune autorità comunali ordinano lo sgombero immediato di un certo numero di posteggi non ritenuti conformi senza che i lavoratori delle aziende dispongano di alternative di trasporto pubblico o di mobilità aziendale, mentre altre autorità comunali intendono verificare la situazione e coinvolgere le aziende toccate dalle diverse misure e per questo non intraprendono nel breve termine alcuna azione. Una situazione di disordine istituzionale con la quale sarà ben difficile raggiungere gli obiettivi che l’autorità cantonale si è posta". "Per quanto concerne gli incentivi alla mobilità che saranno presto oggetto di un messaggio governativo posto all’attenzione del Gran Consiglio - si conclude la nota - l’AITI ritiene che il peso di questi incentivi debba essere messo maggiormente sulla mobilità aziendale rispetto alla mobilità privata. Attraverso la promozione della mobilità aziendale saremo infatti in grado di ridurre maggiormente il numero dei veicoli che circolano sulle strade ticinesi. L’AITI auspica pertanto che il Gran Consiglio voglia seguire questa logica; qualora non fosse possibile per ragioni finanziarie aumentare il volume complessivo degli incentivi alla mobilità, quelli dedicati alla mobilità privata dovranno essere conseguentemente ridotti".
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