LOSANNA – Sentenza che farà discutere quella pronunciata dal Tribunale federale che ha riconosciuto il diritto di ricongiungimento familiare a un cittadino croato, nonostante nel suo paese sia colpevole di violenza carnale, ribaltando così la decisione delle autorità ticinesi. Non solo, in Svizzera è stato anche condannato per lesioni semplici e guida senza patente.
L’uomo, come riporta la RSI, era arrivato in Svizzera nel ’94 dopo aver sposato una connazionale che beneficiava di un permesso di dimora. Nel 2007 però la giustizia croata richiede, e ottiene, la sua estradizione per lo stupro commesso agli inizi degli anni ’90.
L’uomo fa quindi ritorno in Croazia dove sconta la sua condanna. Una volta ottenuta la libertà condizionale, richiede quindi di potersi ricongiungere alla famiglia, rimasta in Ticino: moglie, dipesa nel frattempo dall’aiuto sociale, e due figli.
La richiesta viene respinta dal Cantone per ‘motivi di ordine pubblico’. La decisione, in seguito ai ricorsi, viene poi confermata anche dal Consiglio di Stato e dal TRAM. Il suo caso approda quindi al Tribunale Federale, sede in cui vengono rovesciate le decisioni precedenti.
Per i giudici di Mon Repos infatti, come motivano nella sentenza, “l’interesse al permesso di dimora è prevalente rispetto agli interessi pubblici”, dato che è trascorso molto tempo dai fatti che hanno portato al suo allontanamento e che nei 13 anni trascorsi in Svizzera l’uomo non ha commesso reati gravi.