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19.10.2014 - 14:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Natalia Micocci: "La Lega, i frontaleri, i bambini ecuadoregni, le mie vacanze, il mio nome storpiato e Gobbi. Che politicamente è un bugiardo"

Colazione show a Stabio della candidata PLR al Consiglio di Stato

STABIO - “Gobbi è politicamente un bugiardo. Lo è stato sulla mia questione personale delle ferie dopo le mie dimissioni dal Ministero pubblico. Prima ha detto che non se ne occupava lui, poi è venuto fuori che il tema era sul tavolo del suo Dipartimento”.

Natalia Ferrara Micocci, da pochi giorni ex procuratrice pubblica, e da giugno candidata per il PLR al Consiglio di Stato, questa mattina a Stabio si è tolta, come aveva preannunciato, “qualche sassolino dalle scarpe”. Durante la sua “colazione pubblica”, presenti circa 250 persone, ha tenuto una conferenza stampa, durante la quale ha spiegato la sua politica su diversi temi. Parecchia gente, dunque, ma nessun altro candidato al Governo del suo partito. C’era invece il presidente del PLR, Rocco Cattaneo.

Ecco cosa ha detto a liberatv Ferrara Micocci dopo l’incontro con i giornalisti.
Iniziamo dalla Lega. “Non ha mantenuto le promesse elettorali, per esempio sul numero dei frontalieri, che è continuato a crescere nonostante la Lega abbia conquistato la maggioranza relativa in Governo. Quando si passa dall’opposizione a partito di maggioranza non si può continuare a dire che il Governikkio non fa i compiti”.

Ancora su Gobbi: “È in governo da tre anni e mezzo ma io vedo solo radar e progetti non portati a termine”. 
Ha anche parlato degli attacchi subiti dal Mattino, che l’ha accusata di volersi fare le vacanze con i soldi dei contribuenti e che ha storpiato il suo cognome in Miscocci e Miss Cocci.
“Trovo sconcertante questa cosa. Io di solito faccio l’analisi sul lavoro dai singoli politici e valuto i candidati quando hanno presentato le loro idee e i loro obiettivi.  Non capisco perché la Lega mi abbia attaccato sistematicamente da giugno ad oggi e mi abbia denigrato storpiando il mio nome. Non ho nessun problema con loro, ma forse è vero il contrario”. 

Per quanto riguarda l’ultimo titolo sul Mattino, in cui si ipotizza che la candidata si sia presentata con una fotografia ritoccata (fotoshoppata), dice: “Non rispondo nemmeno. Se è tutto qui quello che hanno da dire su di me…”. 

Veniamo ora alla polemica legata alle sue dimissioni e alle vacanze arretrate: “Ho spiegato che non ho rivendicato nulla e che non ho avviato nessun contenzioso con il Dipartimento. Ho solo comunicato alle autorità preposte che rassegnavo le mia dimissioni da procuratrice pubblica per la fine di dicembre, con preavviso di sei mesi, e che per effetto del computo delle ferie non godute avrei terminato a metà ottobre. Ho anche detto che, pur avendone diritto, rinunciavo alle mie richieste finanziarie per evitare un contenzioso. Giovedì scorso il Consiglio di Stato mi ha risposto che del caso si occupa il Dipartimento delle istituzioni. Che da parte sua mi ha scritto che sulle ferie non abbiamo lo stesso punto di vista e che mi avrebbero pagato una ventina di giorni soltanto al posto delle dieci settimane da me calcolate. Non ne faccio una questione di soldi. Come ho sempre detto, comunicandolo a chi di competenza, non voglio che il mio lavoro al Ministero pubblico venga ridotto al richiamo che ho ricevuto dal Consiglio della magistratura per aver partecipato a un torneo di beach volley o alla questione delle ferie. Ora mi sento comunque libera di esercitare, da qui a fine anno, la professione di avvocato, visto che non prendo più lo stipendio. Valuterò se farlo o no”.

La candidata ha anche parlato di scuola, di fiscalità, di sicurezza e altro. 

Sul caso dei bambini ecuadoregni che sono stati accolti a scuola dal comune di Gambarogno ha detto: “Tutti i bambini hanno il diritto di andare a scuola, soprattutto quando c’è un comune pronto ad ospitarli. Questa è la mia posizione”.
E sulla scuola in generale: “L’accesso alle scuole superiori, in particolare al Liceo, non può essere legato alle disponibilità economiche dei genitori com’è oggi in Ticino: il 70% degli allievi liceali provengono da famiglie ricche. In uno stato di diritto moderno non possiamo investire 800 milioni nella scuola e avere ancora un accesso limitato per le fasce più basse”.

Sulla fiscalità: “L’imposizione forfettaria non va abolita. In un Cantone dove il 40% dei cittadini è esente da imposte non possiamo pensare di perdere persone benestanti, che ci portano entrate fiscali sicure”.
E sulla sicurezza: “Ci vuole, oltre che maggiori forze in campo, anche una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine. Penso a una piattaforma di scambio di dati e di informazioni per avere un miglior coordinamento sul territorio. Ho trovato avvilente, oltre che preoccupante, che, pochi giorni dopo la violenta rapina di Brusino Arsizio da parte di una banda armata, il ministro Gobbi abbia giocato allo scarica barile con il comandante delle Guardie di confine Mauro Antonini. La gente vuole una risposta alle rapine e non sapere di chi è la colpa dei presunti insufficienti respingimenti di chi entra illegalmente dal confine. Nel Mendrisiotto c’è stata una forte crescita di violenza e di criminalità”.

Sui frontalieri, infine: “Sono un tema complesso, che non si può risolvere con soluzioni semplicistiche e inapplicabili. Da una parte c’è il mondo economico che li vuole, dall’altra la società civile che li respinge considerandoli una minaccia per i posti di lavoro. Non possiamo semplicemente dire che non li vogliamo più, ma dobbiamo cercare altre soluzioni per impiegare la manodopera residente senza demonizzare i frontalieri”.

emmebi

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