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Politica e Potere
21.10.2014 - 06:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Giovannacci: "Così a Locarno abbiamo sistemato i conti. Senza tagliare o fare i maghi. Io sindaco? Per ora penso a lavorare. E a Lugano dico che..."

Intervista a tutto campo al municipare PLR che dirige le Finanze: "Pronto a ridiscutere il contributo di perequazione, ma solo a certe condizioni"

di Marco Bazzi

LOCARNO - In due anni e mezzo ha rivoltato le finanze di Locarno come un calzino. Dopo quattro anni in Consiglio comunale, nel 2012 è stato proiettato in Municipio con una votazione strepitosa per essere una “prima”.
Davide Giovannacci è senza dubbio uno dei cavalli di razza della scuderia PLR, e oggi, a quarant’anni appena compiuti, è nel pieno della maturità politica. Anche se, essendo a Locarno, risente un po’ sul piano cantonale, a livello di immagine e di popolarità, della marginalità che penalizza ancora il polo del Verbano, impastato in litigi, campanilismi e conflitti arcaici ereditati da una politica da “Ancien Régime”. E dove la collaborazione regionale si arena sistematicamente sul greto della Maggia e della Ramogna, che dividono il Locarnese più di quanto il Reno divida Francia e Germania.
 
Giovannacci, lei è uno che, politicamente e professionalmente, si è costruito da solo, e che in un futuro non troppo lontano potrebbe assumere la carica di sindaco. Vero o no?
 
“Sto con i piedi per terra. Per ora penso a far bene il mio lavoro. Non escludo nulla. In futuro si vedrà. Sono soddisfatto di quanto, insieme ai colleghi, sono riuscito a portare a termine in questi primi anni in Municipio. Ma dobbiamo sempre pensare a migliorare. La cittadinanza è esigente e noi dobbiamo essere sensibili e ricettivi. Essere vicini alla gente non significa stringere mani o salutare sotto i portici, ma anche e soprattutto capire quali sono le aspettative dei locarnesi per la loro e la nostra città”.

Il Dicastero delle finanze è spesso un’arma a doppio taglio - e vale anche per il Dipartimento -: hai in mano i “cordoni della borsa”, ma se le cose vanno male è più colpa tua che dei tuoi colleghi. E poi richiede molto lavoro, soprattutto quando le vacche sono magre…

“Infatti, quando ho assunto il dicastero delle finanze nel 2012 all’inizio ero titubante… Era una grossa sfida. Avrei preferito l’Ufficio tecnico, essendo più affine alla mia professione, ma adesso a distanza di due anni sono molto felice della scelta, e anzi la rifarei”.
 
Non è stato facile tenere le finanze di Locarno sul filo del pareggio…
 
“No, perché il mio primo preventivo è stato condizionato dall’aumento di oneri cantonali per oltre un milione e da altri supplementi di costi contributivi per un totale di circa due milioni e mezzo di franchi. In quel momento i risultati erano in pareggio. Nel corso degli ultimi due anni si sono aggiunti altri elementi problematici che hanno inciso sulle finanze, tra cui il contributo di privativa della Società elettrica Sopracenerina, che è sceso da 2 milioni a circa 500'000 franchi, con una perdita netta di un milione e mezzo per il Comune. Quindi l’obiettivo ambizioso, ma necessario, era di rientrare nella misura di circa 4 milioni di franchi”.
 
E come ci siete riusciti?
 
“Con molta fatica e con la politica dei piccoli risparmi. Abbiamo discusso apertamente con i dipendenti del Comune e con la Commissione paritetica e abbiamo pattuito che metà delle spese dell’assicurazione malattia collettiva sarebbe andata a carico dei collaboratori, con un risparmio di 230'000 franchi. Altri 130'000 franchi li abbiamo recuperati modificando il regolamento che autorizzava i dipendenti a ottenere dei ‘premi di anzianità’ dopo 20, 25 o 30 anni di servizio. Ora questi bonus sono percepibili solo sotto forma di vacanze. Così abbiamo risparmiato globalmente altri 360'000 franchi”.
 
Ne mancano ancora un po’ per arrivare alla cifra che ha indicato…
 
“Ci arrivo. Rivedendo un accordo in vigore con la Sopracenerina relativo al riscatto del residuo degli investimenti effettuati sull’illuminazione pubblica negli scorsi anni abbiamo risparmiato tra i 200’000 e i 300'000 franchi annui tra interessi e ammortamenti. Abbiamo pure rivisto il contratto di manutenzione dell’illuminazione, e da 180'000 franchi siamo passati a 120'000. E abbiamo ottenuto un risparmio sul consumo energetico di circa 15'000 franchi come grande consumatore. Per il futuro cambieremo inoltre 1'500 punti luce con lampadine a led, ottenendo un dimezzamento dei costi energetici, e un risparmio di circa 80'000 franchi, e diminuendo anche i costi di manutenzione”.
 
Tassi di interesse e debito pubblico?
 
“Sui tassi di interesse abbiamo trattato con la Cassa pensione, che dal 4% ci ha garantito il 3%, e con le banche. Abbiamo anche ridotto il prestito della Città con la Cassa pensione da 17 a 10 milioni, misura che entrerà in vigore in gennaio. Quese misure ci hanno consentito un risparmio globale di circa 400'000 franchi”.
 
Un lavoro complesso e certosino, dunque.
 
“Sì, ma ho potuto contare su collaboratori affidabili nell’amministrazione. Le miusre sono state molte. Abbiamo per esempio dato in gestione esterna il bagno pubblico, che pesava sul Comune per 45'000 franchi di perdita all’anno. In questo modo risparmiamo anche i salari di due bagnini per cinque mesi e incassiamo un affitto di 31'000 franchi. Quindi da un costo secco di 45'000 franchi siamo passati, tra risparmi e maggiore entrata, a un utile di 70'000. Abbiamo inoltre ‘esternalizzato’ il servizio medico dentario ottenendo un risparmio di 120’000 franchi”.
 
Niente tagli sul personale?
 
“Sostanzialmente no. Ma non sostituendo personale in partenza – o facendolo solo parzialmente – abbiamo risparmiato altri 300'000 franchi”.
 
Nell’ultimo anno la politica locarnese è stata segnata anche dal caso “appalti e mandati”, che ha fatto tremare Palazzo Marcacci e avvelenato il clima…
 
“Come sempre, non tutte le cose negative vengono per nuocere. Come capodicastero finanze posso dire che quella polemica ha portato alla Città evidenti benefici finanziari, e ha permesso una rotazione delle ditte locarnesi che lavorano per noi”.
 
In soldoni?
 
“Guardi, la messa a concorso di servizi, forniture e opere edili ha prodotto risparmi per centinaia di migliaia di franchi. A titolo di esempio, la sola messa a concorso delle assicurazioni ci ha consentito un risparmio netto di 250'000 franchi. Inoltre, l’aumento di alcune tasse d’uso del suolo pubblico, come la Rotonda di Piazza Castello e la Piazza per Moon and Star, ha portato nelle casse comunali 120'000 franchi in più. Ma è importante sottolineare che un risparmio globale non indifferente l’abbiamo ottenuto anche grazie a piccole misure, che vanno dalla telelettura dei serbatoi di olio da riscaldamento all’introduzione delle “e-fatture” sfruttando la sempre maggiore diffusione della posta elettronica”.
 
Insomma, un lavoro a 360 gradi…
 
“Esatto. E ricordo che il Piano finanziario 2013-2016 indicava per l’anno prossimo una perdita d’esercizio superiore ai 3 milioni di franchi. Posso anticipare che i preventivi 2015, che saranno presentati a giorni, chiudono in pareggio. Questo segnale in controtendenza se pensiamo ad altri poli urbani ci fornisce la motivazione per continuare sulla via del risanamento duraturo e strutturale delle finanze della nostra Città, mantenendo comunque nel contempo un buon livello dei servizi alla popolazione”.
 
E sul piano degli investimenti?
 
“Gli investimenti previsti per i prossimi anni sono sicuramente importanti e gli importi sono superiori al passato. I motivi sono diversi: innanzitutto in passato si sono accumulati dei ritardi che ora è però necessario recuperare, poiché diverse opere sono divenute improcrastinabili. Inoltre, si tratta in certi casi di importanti opere per il rilancio di Locarno e del Locarnese, come il Palazzo del Cinema”.
 
Risparmiare senza tagliare… Roba da maghi…
 
“No, se c’è la volontà politica e la capacità di comunicare in modo adeguato la necessità di agire nell’interesse del Comune, si possono fare dei risparmi anche senza fare dei tagli. Ora possiamo anche aumentare gli investimenti e i fondi per la manutenzione di immobili e strade, per l’arredo urbano e turistico, e per garantire i servizi sociali. Oltre che per la promozione del risparmio energetico. Faccio un solo esempio: l’anno prossimo aumenteremo l’importo per le manutenzioni stradali da 400’000 a 700’000 franchi”.
 
Senta Giovannacci, se state così bene, e siete tra I pochi poli urbani ad avere questa situazione fantastica, con un moltiplicatore al 90%, perché non fate un bel gesto e rinunciate al contributo di perequazione che ogni anno vi viene versato?
 
“Locarno riceve un contributo di un milione all’anno, su 80 di costi. Per noi questo aiuto vale 3 punti di moltiplicatore. Per quanto mi riguarda sono anche pronto a ridiscuterlo, ma prima vorrei vedere dei segnali chiari da parte di chi, invece, non è disposto a toccare il suo moltiplicatore. Occorre inoltre
rivedere la ripartizione di altre spese, che vanno suddivise a livello regionale, come quella per l’assistenza sociale, che a Locarno costa un milione e mezzo di franchi all’anno”.
 
Qualche consiglio a chi, come Michele Foletti, a Lugano si trova confrontato con un debito pubblico di un miliardo di franchi?
 
“Lugano è in una situazione difficile. In una di quelle situazioni in cui bisogna avere il coraggio di affrontare il malcontento della gente con decisioni impopolari e coraggiose. Di più non posso dire: sarei presuntuoso se lo facessi. E poi non conosco i dettagli contabili”.
 
Ultima domanda “matematica”: lei ha una grande facilità di fare operazioni a mente, senza calcolatrice o carta e penna. Si è allenato per ottenere questi risultati?
 
“Nessun allenamento, solo esperienza… Ci sono persone che nell’attività professionale mi hanno insegnato a fare i conti, con severità e con ordine. Questo aiuta anche in politica”.
 

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