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21.10.2014 - 10:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Bimbi ecuadoregni, la parola al Municipio di Gambarogno: “Ecco come sono andate le cose”

L’esecutivo del Piano fa il punto della situazione e precisa il ruolo avuto nella vicenda che vede contrapporsi i ministri Manuele Bertoli e Norman Gobbi sulla legittimità o meno della scolarizzazione dei due bambini

GAMBAROGNO – Il caso dei bambini ecuadoregni e della loro legittima o meno scolarizzazione non si placa. Di fronte al coro di voci levatosi, il Municipio di Gambarogno ha quindi deciso di ‘fare il punto’, precisando il ruolo avuto e i passi seguiti nel trattare la questione, in un comunicato odierno che pubblichiamo integralmente in quanto segue.

La Direzione dell’Istituto scolastico del Gambarogno ha ricevuto, nel mese di settembre, due richieste di scolarizzazione per bambini equadoregni, in possesso di passaporto spagnolo, che permette loro di soggiornare in qualità di turisti.

La Direzione dell’Istituto ha dunque sottoposto la richiesta all’attenzione del Municipio che, in data 9 settembre 2014, ha interpellato il DECS per comunicare che sul territorio comunale, come d’altronde in vari altri limitrofi, sono presenti delle famiglie ecuadoregne, senza fissa dimora, che esercitano l’attività di musicanti di strada nei pressi dei grandi magazzini; di questo la Polizia cantonale è al corrente. Pur consapevoli del dovere di scolarizzare tutti i ragazzi in età scolastica, si è ritenuto di chiedere conferma all’Autorità cantonale sulla correttezza della prassi adottata e sui vari aspetti assicurativi e legali.

In data 16 settembre 2014, a firma Manuele Bertoli, il Municipio ha ricevuto conferma dell’obbligo di scolarizzazione dei due ragazzi e pure chiarezza in merito agli aspetti assicurativi. Dopo questa conferma i ragazzi sono stati scolarizzati presso la sede scolastica SE/SI di Contone.

Il Municipio, in assenza di un riscontro sulle questioni di polizia, in data 24 settembre, ha scritto al Dipartimento delle Istituzioni chiedendo una presa di posizione e una verifica per le problematiche legate ai permessi di soggiorno, alle dimore precarie in veicoli e ai permessi per l’esercizio di musicanti di strada.

Con lettera dell’ 8 ottobre 2014, a firma Norman Gobbi, il Municipio ha ricevuto una risposta in cui erano forniti gli elementi secondo i quali i cittadini interessati non sono autorizzati a risiedere in Ticino sulla scorta delle disposizioni in materia di stranieri, ma unicamente quali turisti e per questo da non scolarizzare.

A seguito di questa presa di posizione, in data 13 ottobre 2014, Manuele Bertoli ha interpellato il collega di Governo chiedendo un incontro chiarificatore; di questa missiva abbiamo ricevuto copia per conoscenza.

Sulla scorta di queste posizioni divergenti, il Municipio, in data odierna, ha deciso di chiedere una posizione ufficiale al Consiglio di Stato. Nel frattempo, i ragazzi rimangono scolarizzati.

Il Municipio e per esso i membri dell’esecutivo, i funzionari dell’Amministrazione e i docenti, non rilasceranno più alcuna intervista o informazione sulla questione.

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