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Politica e Potere
23.10.2014 - 10:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Xenofobi e fascisti: le risposte false alle domande vere di Ecopop. Dalla cementificazione alla crescita economica

L'ANALISI - I contrari all'iniziativa in votazione il 30 novembre lanciano fumogeni per non confrontarsi su un tema complesso e umanamente difficile da masticare: quello della sovrapopolazione

di Andrea Leoni

"Assurda, sconclusionata e xenofoba". Tre aggettivi con cui il Consigliere Nazionale PPD Marco Romano ha definito Ecopop. Xenofoba…e basta, è invece il bollo che la Consigliera Federale Simonetta Sommaruga ha appiccicato sull'iniziativa in votazione il 30 novembre. Altri commentatori hanno discettato di fascismo, nazismo, ecofascismo e via di seguito con altri curiosi neologismi dalle cromature neroverdi. Poi c'è anche chi, più accorto, ha capito che non basta pescare nel glossario del politicamente corretto e delle definizioni politiche del secolo scorso – trasformando le parole in una sequenza micidiale di scemenze senza senso – per vincere questa importante votazione.

È imbarazzante notare come nella classe politica vi sia ancora chi pensa che, nel 2014 e con le informazioni a portata di click, si possa spostare un voto dando a qualcuno del fascista e del razzista. Come se questi fossero argomenti. In realtà si tratta solo di fumogeni per evitare di confrontarsi su un tema complesso e umanamente difficile da masticare: quello della sovrapopolazione. 

Cominciamo dalla base: cosa propone l'iniziativa Ecopop? Chiede due cose. La prima è che la popolazione residente permanente non possa crescere a causa dell'immigrazione di oltre lo 0,2 per cento annuo nell’arco di tre anni; la seconda è che il nostro Paese investa il 10 % dei mezzi destinati alla cooperazione internazionale allo sviluppo nella pianificazione familiare (circa 180 milioni di franchi). 

Più nello specifico. Secondo gli iniziativisti "se l'iniziativa di Ecopop fosse accolta la popolazione del nostro paese continuerebbe a crescere ogni anno dello 0,4%: l'iniziativa richiede infatti un saldo migratorio netto dello 0,2% e attualmente le nascite superano i decessi dello 0,2%. Questo incremento complessivo dello 0,4% supera di un terzo quello dell'UE. Nei prossimi 50 anni la popolazione svizzera arriverebbe così a 9 milioni di abitanti (anziché 11 e rotti…). Poiché il limite dello 0,2% si basa su una media triennale ciò consentirebbe un saldo migratorio netto più elevato in certi anni. In media si tratterebbe di circa 16'000 persone in più all'anno". Mentre l'ultimo dato sulla crescita della popolazione, quello del 2013, che la popolazione residente permanente è aumentata dell’1,3% (+100’600 persone). La crescita è il risultato di un incremento naturale di 17'800 persone, pari alla differenza tra le nascite e i decessi, e di un aumento di 82'800 persone risultanti dalla migrazione. Lo scrive l'ufficio federale di statistica.

Per quanto riguarda la seconda richiesta dell'iniziativa, si tratta certo di destinare fondi per migliorare l'accesso a metodi contraccettivi (e ci mancherebbe altro!) per milioni di donne nelle aree in via di sviluppo del Mondo. Il che, sia detto tra parentesi, consentirebbe anche un drastico calo degli aborti oltre che delle nascite indesiderate o premature: figli dell'ignoranza destinati in parte a morire di fame, miseria e malattie. Non si  tratta però soltanto di distribuire preservativi e pillole del giorno dopo, ma anche di investire ad esempio nell'informazione e nella scolarizzazione che, come è noto, sono fattori che influiscono parecchio sulla crescita demografica.

Sul piano interno la crescita demografica attuale produce ogni anno (ogni anno!) la costruzione di una città delle dimensioni di San Gallo o di Winterthur. Tra i pericolosi "eredi dei gerarchi nazisti" che sostengono l'iniziativa vi è l'ex direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente ed ex direttore del WWF (nota associazione che promuove valori filofascisti...) Philippe Roch, il quale ha affermato che se non ci si occupa di questa problematica tra dieci anni tutto l'altipiano da Basilea a Ginevra sarà cementificato. Un'atra "camicia nera del nuovo millennio" che si batte per Ecopop è  Thomas Minder. Sì, proprio quello che solo pochi mesi fa era diventato l'idolo della sinistra per essere riuscito ad imporre grazie al popolo un freno ai bonus milionari dei top manager. "Gli ambienti economici – ha detto Minder - sostengono questa immigrazione solo perché ne traggono profitto. Potrei farlo anch'io in qualità di imprenditore: fabbrico saponi e dentifrici, quindi più gente c'è più vendo. Non sono solo gli impresari costruttori che approfittano del boom senza precedenti nell'edilizia, tutti gli imprenditori hanno interesse a che le cose rimangono come sono. Nessuno sa però spiegarmi cosa ci guadagno io, come persona, se la crescita demografica continua a questi ritmi". Importare manodopera a basso costo non fa altro che produrre un'economia drogata che finisce per contaminare e corrompere quella sana, come purtroppo abbiamo visto. Così come la crescita esasperata dei consumi – una volta avremmo detto il consumismo sfrenato – non è solo frutto di una mentalità sbagliata ma anche del numero di persone che acquista.

Il tema dunque è anche, se non soprattutto, quello della crescita economica. Cioè di quale crescita vogliamo: quella che punta ad ogni costo all'aumento del PIL o una più improntata al benessere delle persone e alla sostenibilità ambientale? È un dato di fatto incontestabile che anche la più drastica riduzione dei consumi e dei privilegi di cui gode attualmente la popolazione svizzera, non sarà mai sufficiente per creare un modello di società sostenibile sul lungo periodo senza un intervento sull'aumento della popolazione. La crescita degli abitanti di un Paese si traduce in questioni molto concrete che toccano gli affitti, gli stipendi, la cementificazione, l'energia, la sanità, l'alimentazione, e via di seguito. Senza parlare del traffico: in Ticino stiamo scoprendo ora cosa produce sulle strade una crescita economica smidollata . Limitarsi a dire come fatto dalla ministra Sommaruga "stringiamoci un po" è solo una stupidaggine che non fa onore a lei e alla carica istituzionale che ricopre. Come non le fa onore dire che se si approverà Ecopop in Ticino assiteremo a un ulteriore esplosione dei frontalieri: se la volontà popolare sarà rispettata si fisseranno dei contingenti grazie ai quali ci saranno i frontalieri necessari.  Ovviamente, qualora venissero applicati i tetti sui lavoratori di oltre confine, l'attuale modello economico e di crescita andrebbe in crisi perché non avrebbe abbastanza manodopera a basso costo da sfruttare. E allora finalmente si arrivererebbe al vero nocciolo della questione: pensare e disegnare una nuova economia. E non, come sembra suggerire "gattopardescamente" la Consigliera Federale socialista, far ricorso ancora ai frontalieri per non cambiare nulla.

Tutto questo per dire che quando si dibatte di Ecopop bisognerebbe discutere di questi temi cruciali. Non siamo in grado di dire se la soluzioni proposte dagli inizitivisti siano corrette, estremiste o completamente sbagliate. Le risposte dovrebbe fornircele un dibattito serio e argomentato sulle problematiche sollevate dal testo in votazione. Un dibattito oggi del tutto inesistente. Quello che è certo è che se anche anche quelli di Ecopop avessero torto sulle soluzioni le loro domande di fondo restano valide e prima o poi saremo costretti a dare una risposta: possiamo andare avanti con questa crescita? Per quanto tempo e con quali conseguenze? Quali sono le alternative? Come possiamo intervenire? Xenofobi e fascisti non è la soluzione a nessuno di questi quesiti.  

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