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24.10.2014 - 16:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Clinica Luganese, Jelmini stoppa il PS e Genolier: "Spero in una cordata di privati ticinesi"

Intervista al presidente del PPD: "La vendita della Moncucco è un elemento nuovo anche rispetto alla nuova pianificazione ospedaliera. L'iter parlamentare non può non tener conto di questa novità. È necessario un momento di riflessione"

Giovanni Jelmini, innanzitutto come ha accolto la notizia della messa in vendita della Clinica Luganese?
"È una notizia del tutto inaspettata che ha colto di sorpresa un po' tutti. Me compreso".

"Lo Stato compri la Clinica luganese": questo l'appello lanciato dal PS stamane. E i socialista, per oncretizzare la loro proposta, hanno fatto sapere di voler coinvolgere gli altri partiti per presentare un atto parlamentare che inviti il Consiglio di Stato ad avviare una trattativa concreta. Cosa ne pensa?  
"Io credo nel principio della sussidiarietà: ossia che lo Stato intervenga soltanto se non vi sono altre opzioni. E dico questo ammesso e non concesso che il Cantone abbia le risorse per compiere un'operazione di questa portata. Il mio auspicio quindi non è quello di un intervento pubblico. Spero al contrario che si formi un gruppo di privati in grado di acquistare la clinica garantendone l'operatività all'insegna del no profit, del servizio al paziente e anche di uno spirito cristiano. Elementi che hanno contraddistinto questi cento anni di attività della clinica".

Dalle sue parole par di capire che spera in una cordata ticinese piuttosto che in una nuova acquisizione in Ticino da parte del Gruppo Genolier, indicato da molti come in pole position per l'acquisto della struttura. 
"Sì, spero intervenga una cordata di privati, possibilmente di ticinesi, rispetto a Genolier. Proprio per garantire quell'impostazione di cui parlavo prima con la quale la Clinica luganese ha operato per oltre cento anni. Un'impostazione non finalizzata al profitto ma al servizio dei pazienti". 

Questa importante vicenda della clinica Luganese si inserisce in un'altro disegno fondamentale per il futuro della sanità ticinese che è la nuova pianificazione ospedaliera. Sappiamo che l'esame da parte della Commissione del Gran Consiglio è ormai agli sgoccioli. A suo avviso, considerata questa importante novità, è auspicabile una pausa di riflessione almeno fintanto che non si conosceranno i nuovi proprietari e le loro intenzioni?
"Sicuramente la vendita di Moncucco è un elemento nuovo e sappiamo che la Clinica è uno delle strutture protagoniste della nuova pianificazione. Proprio per questo credo l'iter della nuova pianificazione non possa non considerare questo nuovo elemento. Un momento di riflessione è dunque necessario". 

AELLE

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