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Salute e Sanità
29.10.2014 - 08:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Renzo Respini: "Spero non sia l'ultima volta che alla Moncucco si parla di non profit. E che oltre al denaro conteranno i valori"

Il presidente della Clinica Luganese ha parlato ieri sera nel corso di una conferenza dedicata al tema del non profit. Entro fine settimana attese novità sulla vendita

LUGANO - “Mi auguro che non sia l’ultimo giorno in cui si parla di non profit in questa clinica”. Così l’ex consigliere di Stato Renzo Respini ha aperto la conferenza – tra i relatori il consigliere nazionale Ignazio Cassis - dedicata al non profit nella sanità che si è svolta ieri sera alla Moncucco.

Una conferenza programmata da tempo, fin dai primi mesi dell’anno, ma che cade nel bel mezzo delle tensioni sul futuro della Clinica Luganese.
L’Istituto, che appartiene alle Suore Infermiere dell’Addolorata, è in vendita e forse già entro fine settimana si saprà la sua sorte. Sulla quale però l’ultima parola spetta al Vaticano.

Tre sono le offerte sul tavolo, se consideriamo anche quella dell’Ente Ospedaliero che è però ferma a livello di semplice interessamento e giudicata tardiva.
Tra le due offerte in corsa, invece, quella formulata dalle fondazioni che fanno capo a Respini - che è presidente del Consiglio di amministrazione della Clinica Luganese - e quella del gruppo Genolier - che già possiede in Ticino Sant’Anna e Moncucco - c’è una rivelante differenza economica. Che si sta tentando di colmare. 
Ma in gioco c’è soprattutto un principio fondamentale, quello appunto del non profit.

“Non si dovrà considerare unicamente l’aspetto economico – ha detto Respini - ma anche quello della continuità di certi valori. Le due fondazioni vogliono mantenere la clinica così com’è oggi. La vendita sarà decisa in base al prezzo ma spero anche al progetto sanitario e politico che ci sta dietro”.

Respini ha pure spiegato che nel Consiglio di amministrazione della clinica sono entrati tre nuovi membri, che rappresentano la proprietà. Oltre all’avvocato Paolo Bernasconi, c’è anche una dirigente della BSI, in quanto la procedura di vendita della Clinica è gestita dalla Patrimony, società che fa capo alla banca.

red

 

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