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Cronaca
30.10.2014 - 10:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Due tunisini a processo alle Criminali: hanno fatto entrare illegamente 200 eritrei. Ognuno pagava tra i 250 e i 300 euro

L'indagine ha inoltre permesso di chiarire che i due arrestati facevano parte di un gruppo con ramificazioni in Italia e nel Nord Africa, da dove iniziava il viaggio della speranza

LUGANO - Il Ministero Pubblico fa sapere che nell'ambito dell'inchiesta denominata "Blu", operazione congiunta della Polizia cantonale e delle Guardie di confine, la procuratrice pubblica Chiara Borelli ha rinviato a giudizio dinnanzi alla Assise criminali i due principali imputati. Si tratta di due tunisini, di 30 e 31 anni, residenti in Italia e rappresentati dai legali Anna Fumagalli e Lorenzo Fornara.

I reati ipotizzati nei loro confronti sono di usura (aggravata) e incitazione all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegale ripetuta. L'inchiesta ha permesso di stabilire che sono circa 200 i cittadini eritrei trasportati illegalmente in Svizzera dall'Italia. Il tutto da gennaio a luglio 2014. Ogni clandestino versava somme varianti tra i 250 e i 300 euro per il trasporto.

L'indagine ha inoltre permesso di chiarire che i due arrestati facevano parte di un gruppo con ramificazioni in Italia e nel Nord Africa, da dove iniziava il viaggio della speranza per queste persone intenzionate in particolare a raggiungere la Svizzera e le nazioni del Nord Europa per ricongiungersi con parenti.

Le entrate illegali erano anticipate da "staffette" per eludere i controlli delle Guardie di confine e della Polizia cantonale.

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