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Salute e Sanità
30.10.2014 - 17:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Clinica Luganese, Genolier verso il ritiro dell'offerta. In pole position le fondazioni di Respini. Alternativa, l'EOC, ma i partiti...

Fonti bene informate indicano che il Gruppo intende uscire dalle trattative di acquisto. Resta anche l'ipotesi dei medici sulla quale si saprà di più nei prossimi giorni

LUGANO – Fonti bene informate indicano che il gruppo Genolier, finora in pole position per l’acquisto della Clinica Luganese, intenderebbe ritirarsi dall’affare. E che, se la notizia sarà ufficialmente confermata, in pole passerebbero le due fondazioni che fanno capo all’avvocato Renzo Respini.
A questo punto resterebbero quindi due i soggetti in corsa per rilevare la struttura sanitaria dalla Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata, fino ad oggi azionista unica.
In primo rango le Fondazioni, appunto, che ieri hanno rilanciato la loro offerta mettendo sul piatto capitali sufficienti a coprire il maxi buco con cui la Congregazione si trova confrontata in Italia, a causa dei debiti accumulati dall’ospedale Valduce di Como. Quindi, stimiamo circa 120 milioni di franchi.

In secondo rango ci sarebbe l’Ente ospedaliero cantonale, che però dovrà fare i conti con la politica. Se l’opzione dell’acquisto della Clinica di Besso da parte dell’EOC piace molto a socialisti e verdi, non raccoglie molti entusiasmi negli altri partiti. Anzi. E sappiamo che i partiti contano nel Consiglio d’amministrazione dell’Ente, senza dire poi degli ostacoli che potrebbero sorgere in Gran Consiglio.

“Non ne abbiamo ancora discusso – ha detto oggi a LaRegione Fiorenzo Dadò, capogruppo del Ppd –. Alcuni di noi hanno sottoscritto l’atto socialista, altri no, ma in linea di massima siamo tutti d’accordo sul fatto che la clinica debba restare di natura non profit, perché la sanità è un campo molto delicato e siamo assolutamente contrari a qualsiasi tentativo di speculazione nella procedura d’acquisto”.

Su posizioni simili il Plr: “Non abbiamo approfondito la questione nel partito – ha detto sempre a LaRegione il presidente Rocco Cattaneo – ma personalmente posso dire che sono contrario all’acquisto della struttura da parte dell’Eoc, che in questo momento ha altre gatte da pelare e in funzione della qualità ci vuole concorrenza, garantita dai privati”.

Anche Gabriele Pinoja, presidente dell’Udc predilige la via privata. E poi c’è la posizione intransigente della Lega: “Siamo contrari alla statalizzazione della sanità che vogliono imporre i socialisti”, ha detto il deputato Paolo Sanvido. Mentre Attilio Bignasca ribadisce le previsioni del Mago Otelma lanciate dal Mattino: “Les jeux son faits”. La Clinica passerà nelle mani del gruppo Genolier.
Ma questa volta il Mago Otelma pare non averci azzeccato.

Una terza via aperta è quella lanciata ieri dal presidente dell’Ordine dei medici, Franco Denti: creare un gruppo di camici bianchi ticinesi pronti ad acquistare e a gestire la struttura, come fu anni fa nel caso della Santa Chiara di Locarno. A inizio settimana prossima si saprà qualcosa di più.

Ma perché il Gruppo Genolier sarebbe sul punto di mollare la presa? Le ipotesi sono diverse. Ma si può legittimamente pensare che la pressione mediatica, politica e sindacale di questi ultimi giorni in favore del valore del non profit – che ha sempre caratterizzato la gestione della Clinica – non abbia lasciato indifferenti i vertici del Gruppo. Che, ricordiamo, gestisce in Ticino le cliniche Ars Medica e Sant’Anna, e deve quindi fare i conti con il “territorio” e le sue sensibilità. Dall’altra parte potrebbe esserci una valutazione economica alla luce del “rilancio” finanziario da parte delle Fondazioni legate a Respini. Non resta che attendere. Nulla è deciso. Le trattative continuano.

emmebi

 

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